Mi piace proprio tanto prendere il treno al punto che ci salirei anche senza avere una destinazione da raggiungere. Mi piace guardare fuori dal finestrino il panorama che scorre veloce. Mi piace immaginare le vite delle persone che abitano i palazzi vicino alle stazioni e di quelle che vivono nei casolari sperduti nella campagna. Mi piace ascoltare i vicini e ricostruire identità attraverso pezzi di conversazione. Mi piace perdermi nelle pagine di un libro. Mi piace lasciare volare i miei pensieri fissando la stessa pagina per un tempo infinito.
Il treno mette distanza geografica e soprattutto mentale e alla fine dell’anno è un toccasana. Come gli amici che ti invitano a prenderlo e ti danno l’opportunità di staccare prima della fine e goderti, con una luce diversa, l’inizio. Come gli amici che appena gli dici dove vai ti mandano subito un meraviglioso disegnetto.
Che ne dici?