Il mio amato ‘carpe diem’

Ieri ho saputo, da un annuncio funebre, della morte di una vicina di casa. Non la conoscevo. Ho pensato ad una persona anziana. Ho pensato al Covid. Qualcosa a cui ci siamo non abituati ma tristemente rassegnati in questi mesi. E invece mi hanno detto che aveva appena trent’anni ed è stata stroncata da un infarto. Che è quando la morte arriva e non si spiega. Prima di un Natale che non dimenticheremo. Sul finire di un anno da dimenticare. O anzi no, sul finire di un anno da tenere a mente. Da tenere a mente ogni volta che rimanderemo una cena, un viaggio, una chiamata, un abbraccio o semplicemente di andare a trovare una persona che non vediamo da tempo. Da tenere a mente ogni volta che non vivremo la vita con l’intensità che merita, in qualunque circostanza. Mancando verso di noi e soprattutto verso tutti quelli a cui non è concesso. Che per alcuni è un pensiero triste di morte da fugare e che, invece, per me è quel tanto amato ‘carpe diem’ che racchiude tutto il travolgente senso dell’esistenza.

Che poi anche qui, senza esagerare! Buona giornata! 🤩

E voglio proprio vedere cosa si inventa Roberto.


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