Verona città dell’amore e dell’amicizia

Mi sveglio. Guardo il telefono è mezzanotte. C’è un messaggio di Marco. È una foto con due amici davanti ad uno specchio, lui con una maglietta strappata e una ferita sul petto… nonostante la mia lucidità sia scarsa, realizzo che è per Halloween. Immagino il tempo che ha investito per realizzare quella macabra creazione e che la festa sia iniziata proprio da lì e mi viene da ridere. Halloween è una festa che non ho mai festeggiato, non per spocchia ma perché, finché mi sono mascherata, non esisteva proprio e adesso, come dire, il problema di aderirvi non si pone e nemmeno quello di farne oggetto di discussione.
Ora però ho perso il sonno. Rocky appena ha sentito che mi sono mossa si è avvicinato, mi ha scrutato e si è riaccoccolato sulla cuccia solo quando ha capito che era tutto ok.
A questo punto, stendo la lavatrice che nel frattempo è finita. Fatto!
E adesso? Vabbè vi racconto di questi ultimi giorni passati con Sabina, Alessia e Paola a Verona per la nostra reunion fuori porta per festeggiare i 34 anni dalla nostra prima vacanza insieme. La prima, che fu d’estate in Calabria. La prima di tante volte insieme. Per i compleanni, le lauree, i matrimoni, le nascite, le separazioni, altri viaggi, Natali e capodanni, salute e malattia. Un filo mai interrotto che ci ha tenute insieme nonostante le distanze, fisiche e meno fisiche, che nel tempo ci siamo trovate a vivere.
A Verona, per questa prima vacanzetta, solo noi/dopo Covid, non ci ha spinto tanto il fascino della città quanto quello delle Cantine Brentani (che peraltro non hanno deluso neanche un po’ le nostre aspettative, anzi). Poi però la città ci ha avvolto nella sua magia. Nel suo tempo lento che è diventato il nostro, alleggerendo le nostre teste e soprattutto i nostri cuori. Noi quattro nella città di Romeo e Giulietta a celebrare l’amicizia quella che ti salva e che avrebbe salvato, sono sicura, pure quei due l’avessero avuta da parte di qualcuno a loro vicino.
Sono state 36 ore intense di tutto: strada, cibo, vino, chiacchiere, biglietti per saltare le file, shopping, bagnoschiuma ai frutti di bosco, confronti su budget annuali e strategie a lungo termine, confidenze, foto, risate, emozioni, commozione, incursioni dei figli con chiamate e messaggi, recensioni da lasciare, musica, scale, ponti, autogrill… e infine, il prossimo viaggio da programmare. Che non sappiamo quando sarà e nemmeno abbiamo bisogno di saperlo. Sarà e già così è un pensiero felice.
Magari con questo pensiero riesco a riprendere sonno. Forse sì, gli occhi mi si stanno chiudendo. Bene. Buonanotte e per chi si sveglierà prima di me, buona festa!


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