Confidarsi con qualcuno vuol dire affidargli un pezzo di noi e, spesso, dare struttura, rendere realtà quelli che fino a quel momento erano solo pensieri impalpabili. È per questo che prima di farlo ci si pensa sempre un tempo che varia in ordine alla fiducia nell’altro ma ancor di più in ordine al fatto che dopo non si potrà tornare indietro. E’ per questo che gli amici con cui farlo sono solo quelli che attutiscono il rischio del mancato ascolto e del giudizio. Ed è per questo che quando succede di non trovare a pieno quello che si cerca si rimane delusi. Su questo, però, ho imparato in primis a comprendere che, per quanto gli altri ci abbiano a cuore, non possiamo mai, se non per intervalli limitati, avere l’esclusiva del centro della vita altrui. Ed in secundis che bisogna avere il coraggio di sedare da soli le nostre preoccupazioni prima di dargli vita col fiato delle parole. Perché una volta esternate esistono davvero e non potremo più rimandare di risolverle. Anche solo perché chi ci vuole bene e a cui le abbiamo raccontate ce ne chiederà conto. Perché è normale anche se noi, a volte, vorremmo non avergli mai detto nulla e tornare al prima.
Buongiorno agli amici a cui affidiamo spesso l’impossibile!