Alle 5 di mattina mi ha svegliato un allarme da calendario del telefono. Ancora assonnata sono andata a vedere cosa fosse e ho evinto che mi ricordava che domani era Pasqua. Questo succede perché io sul calendario scrivo tutto ma spesso dimentico di eliminare i memo sonori di cose da fare appuntate su tutta la giornata o su un orario a caso. E che, precisi, e a volte infausti quanto inutili, suonano alle ore più impensate: mandare fax, chiedere rimborso, chiamare assicurazione, compleanno tizio/caio, fare spesa, comprare regalo…. Pasqua, Natale… Compleanno mio! Uso improprio dell’agenda virtuale che non perdona e si vendica.
Comunque domani è Pasqua, sembra ieri che era Natale. Quest’anno fa proprio freddo. E piove…. Dove vai? Stai con i tuoi? Tanti auguri anche alla tua famiglia. Mangiate l’abbacchio? Certo è buono ma poveri agnellini. Non ci si deve pensare…. E a Pasquetta? Con amici. Ma parti? Hai fatto gli auguri a zia? Che hai trovato nell’uovo? Sempre stupidaggini. Con quello che costano potrebbero metterci qualcosa di più originale. No quest’anno uova solo ai bambini. Certo con tutti questi ponti quest’anno si mangia troppo. La pastiera è buona ma è pesante. No io preferisco stare a casa. In questi giorni nei ristoranti si trova casino e si mangia male. Senza contare il traffico se ti allontani anche solo un po’. Odio i messaggi seriali. Che senso ha mandare lo stesso messaggio a tutta la rubrica. Ma chi te li ha chiesti gli auguri.
Sveglia dalle 5 ho ripassato il copione. Una certezza. Come il fatto che Pasqua cade sempre di domenica e che quest’anno è domani. Buongiorno!