In questo periodo vicende varie, più importanti e meno (amici speciali, divertenti e accidentali incontri casuali, ripresa del corso…. ), hanno focalizzato la mia attenzione sull’importanza della lingua inglese. E sul fatto che è arrivato il momento di consolidare anni di studio senza un risultato auto consistente.
Quando mi capita di incontrare persone che parlano bene più di una lingua, la prima cosa che mi viene in mente è sempre chiedermi se, oltre a saperlo esprimere, abbiano anche qualcosa da dire. Perché, a vederla bene, di conversazioni perfette ma vuote è pieno il mondo (ad essere onesti anche di vuote e imperfette!). Ed è lecito chiedersi, in tal caso, il senso del faticoso import/export di tanta banalità. Ma se qualcosa da dire c’è, è meraviglioso poterlo fare in modo da allargare il numero di quanti possano ascoltarlo e capirlo. Ed è altrettanto mirabile poter ascoltare e capire di prima mano qualcuno che abbia qualcosa da dire. Ed è questo, a mio avviso, l’unico motivo per cui il gioco vale davvero la candela. Ed è sicuramente questo che, oggi, mi ha dato questa nuova spinta, nonostante la mia non più tenera età.
L’insegnante di inglese di scuola del figlio mi ha detto l’ultima volta che ci ho parlato: ‘Il ragazzo studia ma tratta l’inglese come una qualsiasi altra materia. Quando capirà che non si tratta di contenuto ma di strumento farà il salto di qualità’.
Non si poteva dire meglio.
Have a good day!