L’altro ieri mentre attraversava, dopo aver aspettato che scattasse il verde, mia madre è stata investita. Fortunatamente ha riportato solo una contusione ad una caviglia oltre, evidentemente, ad un bello spavento. Il tipo che guidava l’auto, che le è arrivata addosso facendola cadere, si è fermato e si è offerto di portarla al Pronto Soccorso. Lei sentendosi bene in quel momento, gli ha detto che non era il caso ma di lasciargli il numero di telefono. Telefono che il tipo le ha scritto su un foglietto ma falso! Dire che nella confusione mia madre, ma neanche nessuno di quelli che si era fermato, ha pensato di prendere la targa, è un’ovvietà.
E dire che è stato comunque necessario portarla successivamente al Pronto Soccorso per escludere rotture, anche. Come un’ovvietà doveva essere che nella telefonata che le ho fatto per farmi raccontare l’accaduto si sarebbe dovuta accorare soprattutto per il gesto infame del pirata.
E invece tu la chiami e ti dice divertita che si è accorta che è andata nello stesso ospedale, lo stesso giorno ed è stata visitata dallo stesso ortopedico che aveva visitato mio padre l’anno scorso quando si era rotto braccio e spalla cadendo.
Detto che sto realmente pensando di chiuderli a casa l’anno prossimo dal 1′ al 31 agosto e passargli i viveri da sotto la porta, mi rendo conto che devo essere io ad avere una visione distorta della realtà. E me ne accorgo quando racconto tutta la storia ad una cara amica e lei mi dice ‘Non ti preoccupare, la sedia a rotelle te la do io. Tanto noi la usiamo solo per vederci la televisione’.