Dei ed eroi

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In un mondo spesso indistinto in cui per fretta e comodità si separano i buoni dai cattivi, quelli che ci piacciono da quelli che è meglio tenere lontano, chi ci ama da chi no, ogni tanto si incontra qualcuno che spariglia. Qualcuno di incollocabile. Qualcuno che se fosse un altro lo metteresti fuori dalla tua vita e che invece siccome è lei o lui, le/gli passi tutto, anche ridendo. Sono quelli perdonati perché lo sai che sono così. Perché se anche ti danno una buca, spariscono per settimane, si propongono di organizzare una cena e in sequenza dimenticano di prenotare e arrivano pure tardi nel posto che alla fine hai dovuto trovare tu, quando arrivano e ti dicono simulando concitazione ‘scusate ma ho sbagliato pezzo di lungotevere’ non ce la fai proprio ad arrabbiarti. Nello specifico la meravigliosa creatura è una donna nomade nell’animo, che si muove portando al seguito centinaia di bauli e scatoloni, che apre quando ha voglia di casa a prescindere dalla presenza della casa e richiude quando sente che è arrivato il momento di ripartire, a prescindere dalla meta. Una donna perfettamente a suo agio su tavoli di valore, unica ad individuare spesso soluzioni laddove altri non arriverebbero, e capace nello stesso tempo di perdersi per Roma, perdersi le chiavi, perdersi. Una donna con un sorriso disarmante in cui il mondo ordinario non riesce ad entrare. Quello degli impegni che affaticano noi umani. Quello del traffico, della spesa, dei programmi, della vita di tutti i giorni. Una che la guardi e mentre ti chiedi come faccia, lei ti guarda a sua volta interrogativa e lì capisci che ha vinto. Perché se sei straordinaria non è che non vedi l’ordinario. L’ordinario non ti appartiene proprio. E quando è così, chi ti sta intorno non riesce neanche a provare invidia sul come riesci a non portare mai una busta o un peso. Ti riconosce la vittoria per manifesta superiorità e di più è felice di avere una dea nella sua vita. 

A noi, invece, non resta che alzarsi e camminare come tutti i giorni. Perché a noi non è toccato di essere dei ma eroi. E ci piace anche questo.

9 comments

  1. Grazie Maru, per aver magicamente dipinto con maestria questo personaggio mitologico della mia vita, dando corpo a sensazioni maturate da una adorante frequentazione ormai trentennale. E grazie all’ispiratrice, alla nostra fantastica inimitabile dea. E… Last but not least alla saggia regista ispiratrice di questa fantastica scenografia. Vi adoro damigelle! ❤

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  2. Io non mi preoccupo molto degli “dei”. Cadono anche loro, quando meno te lo aspetti. E sai qual è l’inghippo? Che mentre io sono rimasto mortale e continuo ad esserlo, loro fanno una fatica enorme a ritrovarsi nella nuova condizione. 🙂 Ciao, Piero

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