E sono 51.

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È passato un anno: sono 51. Un anno pieno di battaglie con la vita. Meno eroiche di quelle con la morte ma comunque faticose e coinvolgenti. Risultato: molte vittorie, qualche pareggio e un paio di sconfitte che alla fine vanno bene pure quelle.

Cose nuove: ho visto per la prima volta Modena, Lisbona, Bristol, Bath, Stonehenge e Cavaglià; ho imparato a meditare con la mindfulness (non benissimo però!); ho depositato alla SIAE una raccolta di post illustrati da Roberto; ho sentito freddo a marzo; ho imparato a posizionare i materiali per i mounted games (non benissimo però nemmeno questo!).

Cose sempre uguali: ho camminato, scritto, riso e pianto tanto; ho dormito poco. Sono sempre connessa. L’allergia non mi molla.

Cose belle: ho festeggiato i 50 anni di pezzi di me; ho amiche sincere che mi dicono anche cose terribili; ho conosciuto di persona scienziati e ho capito che non è vero che io sia così intelligente e quindi posso rilassarmi; ho ballato a 5 passi da Amy Stewart. Sono riuscita a rimettere in pista un progetto importante e ho conosciuto donne di ferro. Ho passato un we con mia madre e portato mio padre in un posto a Roma che non aveva stranamente ancora visto. Ho fatto tante scale per arrivare in angoli di Paradiso. È nevicato e qualcuno nonostante il freddo mi ha fatto sentire tanto calore.

Cose brutte: mi si è rotta 5 volte la caldaia e una volta la colonna degli scarichi (che è tanto anche una sola volta nella vita); ho una vicina stronza. Mi si è bucata la ruota della macchina di venerdì sera. Ho perso i messaggi di WhatsApp degli ultimi tre anni. Ho avuto delusioni da chi non mi aspettavo e anche delusioni che non mi aspettavo. Che magari è solo un problema di aspettative sbagliate. Sono ingrassata. Quindi di fatto di brutto nulla o quasi.

Cose capite: ho più amici di quelli che merito, un figlio capace di farmi ridere e piangere come nessuno, una famiglia invisibile che non mi molla mai, un amore a tratti visibile che mi molla spesso. Respirare fa molto bene. I legami di sangue non sono più forti di quelli del cuore. Sono una cazzara e non diventerò mai una signora.

Sono una cazzara e mi auguro di restare sempre così.

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