Ho una bella storia da raccontare da qualche giorno e finalmente riesco a fermarmi un attimo per provare a scriverla. Lunedì il treno che avevo preso per tornare da Milano si è rotto: ritardo e anche cambio treno con arrivo a Roma dopo le 22. Di bello fin qui, nulla. Facciamo un passo indietro. Come al solito sono salita sul treno al volo. È un’abitudine mai persa dalla notte dei tempi. E come al solito salgo, metto la valigia sulla cappelliera, mi tolgo la giacca e mi butto sulla poltrona soddisfatta. Davanti a me una bella donna bionda. Passano a chiederci se vogliamo qualcosa da bere e lei chiede un bicchiere di prosecco, mi mette allegria e decido anch’io per un bicchiere di vino. È un attimo e cominciamo a parlare. Di cosa facciamo, della giornata passata. Lei è un’astrofisica che fa, tra le altre cose, la divulgatrice scientifica. Le faccio una marea di domande, mi parla dello spazio, dei pianeti, di alberghi in costruzione per accogliere futuri viaggiatori. Quando racconta ha le stelle negli occhi (anche un fastidioso calazio ma questa è un’altra storia) ed è talmente brava che, se non fosse perché evidentemente non ci troviamo su un razzo, mi sembrerebbe di galleggiare nel cielo circondata da tutto quello di cui mi sta parlando. Poi chiede a me di cosa mi occupi e le parlo del mio progetto del cuore ed è bello vederla interessata, con lo stesso sguardo di prima, anche alle mie cose terrene. Subito dopo finiamo a parlare di figli, mariti, ex mariti, famiglie allargate con fatica ma oggi con allegria. La confidenza con cui parliamo sembra non sorprenderci più di tanto e la conversazione non cala mai di entusiasmo. Le ore passano veloci e ci fermiamo ogni tanto solo per mandare messaggi a chi ci aspetta e ci pensa, non sapendo, quanto meno stranite a causa del ritardo. Prima di arrivare a Roma ci scambiamo nomi, telefoni ed email e ci diciamo che quel viaggio sarebbe potuto essere assai pesante se non ci fossimo incontrate e che nulla accade mai per caso. E è per questo che amo il treno: perché anche un ritardo (quando ovviamente non sia causa di un disagio importante) può nascondere delle belle sorprese. Sempre che siamo pronti a riconoscerle e raccoglierle cacciando i pensieri negativi. Che quelli in ritardo non arrivano mai. Buongiorno! ☀️
Che bella pagina Maru! Incontri così sono sempre più rari e, quando capitano, da afferrare al volo. Prendo il treno di rado, ma è un’esperienza (in tutti i sensi…) e davvero metafora della vita.
Baci! 😘
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Primula io amo il treno mi sembra davvero l’armadio di Narnia. Entri in un’altra dimensione…
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Baci tanti
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