Un puntino nell’immensità ma rosso.

In genere scrivo mando a Roberto e lui si lascia ispirare. A volte succede il contrario. Come questa volta. Messaggio di Roberto su whatsapp: ‘c’è posta…’ Apro di corsa la mail e scarico il file con la stessa curiosità con cui scarto un bacio perugina o un dolcetto della felicità cinese e mi vedo sola su questa barca in mezzo al mare increspato, vicina ad un nuovo approdo. Piccola a piacere ma c’è una terra sulla mia traiettoria e nel cielo un sole in mezzo ad un cielo senza nuvole che più che illuminarla sembra riscaldarla. Non so come abbia fatto, visto che i nostri scambi sono rari e sintetici, a cogliere il mio stato d’animo di questi giorni in modo così preciso. Per me l’inverno non finisce mai con i giorni del calendario ed è già primavera da qualche giorno. È vero, dopo aver buttato fuori tutte le tossine accumulate con il freddo, mi sento di nuovo alla guida della mia vita verso qualcosa di nuovo che, seppure lontano, è già entrato nella mia visuale. L’imbarcazione non è di lusso ma solida, le onde più che disturbarmi, mi cullano. Il sole è alto. Sono io, quella che non ha ancora tirato i remi in barca, che ha ancora della strada da fare, che da le spalle alla partenza, indirizza il timone verso la destinazione ma si guarda intorno godendosi il viaggio. Sono io. Quella che non ama né i porti, né guardare il mare dalla banchina. Che le piace starci in mezzo. Un puntino nell’immensità ma rosso. Grazie Roberto.