‘In occasione della Giornata Internazionale della felicità 2019, partendo dal presupposto che tra ciò che ci rende felici c’è il mangiare, è stata fatta un’indagine su tutti quei cibi e quelle ricette che più di tutti ci fanno sorridere. E ha vinto la pizza.’ Questo è più o meno il messaggio che mi ha mandato Roberto ieri sera corredato, ovviamente, di disegnetto. Roberto ama mangiare (e cucina pare anche molto bene) e non poteva certo sfuggirgli una tale conferma del suo piacere. Questo il messaggio mentre, ritornata a casa devastata dalla stanchezza (qualche anno fa reggevo meglio!), mangiavo da sola (Marco vedendomi ritardare mi ha chiesto se poteva mangiare senza aspettarmi) alla meno peggio. Che il primo pensiero che mi è venuto in mente è stato che ‘poter mangiare’ e non ‘mangiare’ è sicuramente motivo di felicità. Mangiare più o meno bene è qualcosa in aggiunta su cui ci possiamo confrontare noi ricchi del mondo. Ma a cui attribuire addirittura felicità mi sembra davvero esagerato. Piacere, addirittura felicità non mi sembra appropriato. E probabilmente non devo essere la sola a pensarla così perché, non a caso, ha vinto la pizza che sappiamo tutti non essere solo cibo ma tanto di più: è il sole contenuto nel rosso dei pomodori, è il latte della mozzarella che richiama momenti ancestrali, è una serata divertente con gli amici, è l’Italia nella sua accezione analogica da cartolina impolverata. La pizza ha vinto perché contiene di fatto motivi seri per cui essere felici: il sole, la famiglia, gli amici, un paese allegro e pieno di speranza. E poi, solo poi, è anche buona.
Buongiorno felice è pieno di ☀️!