La seconda vita

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Durante questi giorni ho letto un libro dal titolo ‘La tua seconda vita inizia quando capisci di averne una sola’ di Rapahelle Giordano, il regalo di Natale di Enrica. Sul comodino ho sempre una piccola pila dei libri che voglio leggere e quando è arrivato il turno di questo piccolo volume, dalla copertina azzurra e dal disegno magico, sono stata particolarmente felice. Perché quella frase, come chi me lo ha regalato sa bene, è anche il titolo di questi miei ultimi anni in cui ho dato inizio alla mia seconda vita, più faticosa forse soprattutto all’inizio, ma certamente più consapevole e centrata. Il romanzo di legge in un fiato. È una bella storia di rinascita con un finale a sorpresa che parla di virus positivi. Quelli in cui credo da sempre. Come credo che nulla capiti per caso, come per esempio che sia arrivato il momento di leggerlo proprio ora. Perché ora avevo davvero bisogno di riprendere quel concetto tra le mani e stringerlo. Perché anche quando intraprendiamo un percorso sapendo che è quello giusto, non bisogna mai darlo per scontato. Bisogna ripassarlo ogni tanto per ricordare cosa ci ha portato a quella tappa e soprattutto materializzare la destinazione successiva e tenere sempre a mente tutti gli obiettivi che vogliamo raggiungere e spuntarli. Faccio, da sempre, liste delle cose da fare (rigorosamente separate tra personali e di lavoro) più che per metodo, perché provo un piacere profondo nel cancellare le cose fatte. In questi ultimi anni nella lista ci sono anche state, e ci sono ancora, cose difficili in un ranking di priorità. Averle lì mi aiuta a non mollare. A focalizzarmi. A non dimenticare e a non disperdere energie. E soprattutto ad avere in testa che potrò cancellarle un giorno come ho fatto con le altre. Piccole e grandi. Tutte. Sempre che la salute mi assista. Perché la salute è davvero la cosa più importante di tutte. Ma anche qui non è solo il caso a guidare, siamo anche noi. Il nostro corpo è l’involucro che protegge la nostra anima e dobbiamo curarcene. Mangiando meglio, camminando per smaltire calorie e negatività, guardandoci intorno, accogliendo le piccole sorprese che ci riserva la vita, e respirando. Sì respirando per prendere aria nuova e buttare fuori quella consunta, per abbassare la reattività, per ossigenare il cervello e sostituire, con i colori, il nero di certi momenti. Per sentire il profumo del biancospino che neanche lo smog, in questi giorni, riesce a coprire. Che è poi il segreto per ogni cosa quando si vuole stare meglio. Buon respiro. Buona giornata!

Stamattina ho ripreso un vecchio disegno di Roberto in cui ho ancora i capelli biondi che ho sempre amato molto e che mi piace particolarmente.

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