Patetici codardi

Ieri mattina ho trovato la macchina con la carrozzeria sopra la ruota rientrata. Avevo parcheggiato bene, in una strada a senso unico, neanche troppo stretta, e non mi riesco proprio a spiegare come possa aver fatto qualcuno a provocare un danno del genere. Ma di più non mi riesco a spiegare come possa aver fatto a provocarlo e andarsene senza neanche lasciare un biglietto, lasciando a me l’onere di pagare un danno subìto. In realtà me lo riesco a spiegare benissimo. È facile e gratis. E se nessuno ti ha visto non è mai successo. Succede anche nella vita. E quando le vittime siamo noi, in strada e più nella vita, ci rimaniamo male e ci chiediamo spesso cosa si possa fare per combattere comportamenti simili, rinunciando spesso a qualsiasi azione trovandola inutile o non risolutiva. Io un modo l’ho trovato. Non tenermi più la frustrazione ma raccontarla e condividerla, cercando di innescare un meccanismo che cambi la reputazione di questi esseri da simpatiche canaglie a patetici codardi. Perché se c’è qualcosa di perverso, da far veramente passare di moda, è che alla fine dei giochi l’ingenuo, per non usare il turpiloquio, sei tu che certe cose hai deciso di non farle mentre l’altro è il furbo, quello che sa vivere. E non va bene. Non va proprio affatto bene. Rimettiamo a posto le cose. Possiamo farlo. Siamo molti di più e molto più forti. Condanniamo sempre episodi simili e smettiamo di ammirare simpaticamente chi li commette anche quando siamo al bar. Anche scherzando. Anche quando sono nostri amici e parenti. Può funzionare. Sì che può funzionare.