E poi, dopo un inverno duro, durissimo, in cui spesso mi sono sentita sopraffatta da persone e eventi, è finalmente arrivata la primavera. Fredda, piovosa, che non sembra nemmeno primavera, e che quindi mi offre ancora qualche momento utile per completare la remise en forme.
La dieta procede bene, ho cominciato a camminare come se mi dovessi allenare per il cammino di Santiago (che poi a pensarci bene, è tanto che lo dico…), ho virato il rosso dei capelli su una tonalità ancora più decisa, la mia amica, mani di fata, si sta occupando, con fatica, di fugare l’odiata cellulite, ho ridato luce alle mani e, dulcis in fundo, domenica mi hanno regalato tre ore di relax in una SPA che, fosse per me, non sarei più tornata a casa. Perché va bene lo yoga, la mindfulness, la lettura, il teatro, il cinema e una mostra ma se una ‘mostra’ ti ci senti tu, il resto non te lo vivi mai bene abbastanza. Come mi ha detto un medico, a cui spiegavo la mia teoria del grasso che la cattiveria altrui ci appiccica addosso (😃): ‘ha ragione a prendersi cura di se stessa perché ogni giornata inizia sempre davanti ad uno specchio. E se quello che vediamo non ci piace, non inizia bene’. Facile e immediato, vale anche per il riflesso dell’anima non solo della faccia, ma è verità.
Non è facile decidere di riprendere la situazione in mano, soprattutto quando sembra un’impresa improba, ma la difficoltà sta solo ad iniziare. Poi quando i risultati cominciano a vedersi si innesca un circolo virtuoso che attenua la fatica. Da prevedere anche cadute intermedie ma l’importante è fissare l’obiettivo e volerlo raggiungere. Una volta tanto, mettendo al centro solo noi. Che all’inizio ti senti egoista e poi ci prendi gusto. Perché un altro effetto collaterale è che, se ti sottrai non per strategia ma perché davvero ti stai concentrando su altro, si smette di darti per scontata ed è una sensazione fantastica, che solo per quello varrebbe la pena di iniziare. Provare per credere.
Roberto stamattina si è superato.
Buongiorno! ☀️