Piove, piove, piove. È vero che avevo il desiderio di spostare qualche giorno più avanti la prova costume per arrivarci meglio ma se il tempo continua così, ci arriverò forse un po’ più magra ma di sicuro depressa. Per tutti questo maggio è stato duro ma per i meteoropatici, come me, una vera condanna. Amo il sole, il cielo terso e il caldo. E ogni anno – a parte questo (!) – la primavera è il mio vero capodanno. Da lì cominciano tutti i buoni propositi: alcune volte di ripresa, altri, migliori, solo di messa a punto. Ma senza ‘energia solare’ non parte nessun piano. Anzi, citando una persona cara, in certi momenti, la sensazione è quella di essere ‘una foglia nel vento’. Che è un pensiero decisamente più autunnale.
Ma Roberto ha colto qualcosa che forse più di tutto mi contraddistingue, la caparbietà (a Roma, la ‘tigna’). Nonostante l’umore sotto i piedi, non c’è stato momento di interruzione pioggia di cui non ho approfittato per sentire il cambiamento seppure minimo: alleggerimento vestiti immediato, camminate iniziate con il sole e finite con la corsa per ripararsi, tanti programmi a prescindere e amici, in formazione individuale o di gruppo, per contrastare l’umore nero (ne ringrazio una in particolare che parla anche senza voce). E poi? Visto che sono a dieta e gli alcolici sono vietati, affogo la tristezza nei fiori di Bach. Li ho scoperti da poco ma pare funzionino. Più che mettersi i sandali e le maniche corte a prescindere. Come fanno quelli che il cambio di stagione se lo programmano con una data e lo fanno pure se fuori nevica. Che non sono ottimisti, sono scemi.
Il sole presto uscirà. E lo apprezzeremo certamente di più. Vale sempre e per tutto. Segnamocelo.
Buongiorno!