Torno al lavoro dopo 18 giorni. Non mi sono mossa da Roma ma posso dire che sono state le vacanze di Natale più belle degli ultimi anni. Innanzitutto oltre a mangiare, ho cucinato – e anche discretamente – per parenti e amici e ci ho trovato, con sorpresa, soddisfazione. Ho mangiato tanto ma ho camminato tantissimo, chiacchierando con chi non riesco a vedere e sentire mai come vorrei. Mi sono fatta coccolare e ho coccolato. Ho incontrato, tranne qualcuno, quasi tutti quelli che volevo vedere. Ho visto film bellissimi e letto un paio di libri interessanti. Ho scritto. Mi sono riposata, ho spento il cervello a pagamento e acceso quello volontario. Ho iniziato l’anno in allegria in una casa colorata, piena di energia positiva. Ho trovato ad aspettarmi sotto casa qualcuno che mi ama a modo suo. Che non è esattamente il modo che piace a me ma l’amore, come il pane, non si butta mai che è peccato mortale. Non sono pronta ad affrontare la fatica dell’anno che ho davanti come non sono mai pronta d’estate ad entrare in acqua che poi però mi butto, provo piacere e mi chiedo perché ci abbia messo tanto. E allora? Che tornino nelle scatole gli addobbi. Ma che qualcosa, un nastro, una palla, un cappello da Babbo Natale, come ogni anno, resti fuori a ricordarci che a momenti siamo a Pasqua e dopo le vacanze estive, un attimo ed è di nuovo Natale.
Buon inizio d’anno a tutti.