#lemievicinesonodifferenti

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Domenica ho ordinato on line la spesa e richiesto, se non avessero trovato qualcuno, di citofonare, farsi aprire il portone e lasciarla attaccata al pomello della porta di casa. Stasera arrivo tardi e non la trovo. Non faccio in tempo a chiedermi che fine abbia fatto che mi squilla il telefono. È una delle due mie vicine novantenni che mi dice che la spesa ce l’ha a casa lei. Perplessa, la ringrazio, attacco il telefono e vado su a prenderla. Le dico che avevo chiesto di lasciarla davanti alla mia porta e mi dispiace che l’abbiano disturbata. E lei allora mi dice: ‘senti Marù, mi ha citofonato un signore e mi ha detto se gli aprivo che ti dovevano consegnare la spesa. Pensavo la portasse a me. Dopo un po’ non vedendolo arrivare, sono scesa, ho visto le buste davanti a casa tua e le ho portate da me per paura che qualcuno te le portasse via’.

L’ho abbracciata, le ho dato un grosso bacio e l’ho ringraziata per quel gesto affettuoso che, aldilà del salvataggio di peperoni e zucchine da qualche malintenzionato, è riuscito a stamparmi un bel sorriso in faccia e a cancellare una notte e una giornata piene di pensieri faticosi. E il bello è che a lei non è sembrato neanche di aver fatto nulla di speciale. #lemievicinesonodifferenti

Buonanotte e sogni d’oro.

Roberto ieri sera quando ho pubblicato il post già dormiva ma stamattina mi ha mandato questo strepitoso disegnetto…

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