In questi giorni ha ripreso a girarmi questa frase tra i capelli. E mi sono ricordata di questo post.
‘Gli amori li capisci da come finiscono’. Questa frase, colta anni fa in uno spettacolo di Max Paiella e Marco Presta, mi è rimasta da allora nella testa. Non so se le parole fossero esattamente queste ma del concetto sono sicura. Ho provato più volte a cercare di verificarla, applicandola su di me e su altre storie che mi passano vicino. Se penso al mio matrimonio la fine è stata senza parole. Ma non nel senso di inspiegabile. Nel senso che non è stata corredata da alcuna aggiuntiva spiegazione. Una fine silenziosa che ha smesso di farmi soffrire quando ho capito che solo una storia in cui si sia esperito ogni tentativo, in cui si sia gridato, pianto, sofferto ma anche gioito, ogni volta, per una debole e inconsistente ripresa, può finire così. Perché, quando si arriva al punto di non ritorno, non c’è davvero più nulla da dire. Sono quegli amori che si interrompono, non per assenza di sentimenti, ma per incompatibilità di sogni. Per non essere riusciti a guardare dalla stessa parte. Amori intensi col vuoto a rendere ma con un contenuto umano che gli sopravvive. E non solo metaforicamente. Poi penso ad un amore breve che non è stato. Interrotto sul nascere perché incompatibile con tutto il contorno. Soprattutto per contenere possibili sofferenze future. Finito con una chiamata di poco più di venti minuti. Che oltre al fatto di capire perché minuto voglia dire anche piccolo e insignificante, ti rendi conto di quanto anche questa fine lo racconti proprio bene quell’amore. Racconta di quando l’amore non c’è. Di quando la vita è così difficile, in alcune circostanze, da farti innamorare di un’idea. Non di qualcuno. E che, a volte, basta una carezza e un’attenzione, desiderata da chissà quanto tempo, per vederlo anche dove non è mai stato. Perché nulla è più lontano dall’amore che la contabilità. E per quanto mi riguarda lontano è anche troppo poco. Vista così, sembrerebbe dunque vera la tesi che gli amori li capisci da come finiscono. Ma non è affatto così. Perché gli amori, quelli veri, li capisci proprio perché non finiscono. Anche quando la vita o la morte abbiano tentato di dividerne i protagonisti. Quelli che finiscono si studiano, ci danno occasione di capirci e conoscerci di più, possono anche restare nel nostro cuore. Ma non si può negare che l’aspirazione di ciascuno di noi, sia di arrivare a quelli che non lo fanno. E se per fare questo è sicuramente importante l’impegno, è evidente che occorra anche un po’ di magia. Quella che ti fa credere, da subito e soprattutto nel corso del tempo, che con quella persona là, proprio quella, questo non solo sia possibile ma sia davvero quello che più desideri. Nonostante tutto. E che le circostanze a contorno siano solo uno dei tanti piccoli e insignificanti, minuti questi sì, dettagli da gestire. Buongiorno agli amori combattuti che sono stati ma soprattutto a quelli che riescono a non finire!
Che si tratti di un vecchio post si vede anche dal disegnetto di Roberto non firmato e con Maru ancora bionda. 😍