Tante volte ho scritto, qui e altrove, di quanto mi piaccia alzarmi presto la mattina, scendere in strada con la musica nelle orecchie e affrontare qualche chilometro. Da dopo il lockdown, ho ripreso a camminare tutti i giorni e ho anche fatto un corso di fitwalking per affinare la tecnica e rendere più efficace l’allenamento. Cammino in solitudine o con amici, di sempre o ritrovati, e in entrambi i casi lo considero un momento di beatitudine che mi aiuta ad allontanare i pensieri negativi, a mettere in ordine le priorità e, in questi giorni, anche a lasciare andare ciò che deve. Che non è poco e riguarda tutti i campi della mia esistenza. Nessuno escluso. Che quando capita così, se lo racconti, la risposta più gettonata è che come sono arrivate tutte insieme, tutte insieme se ne andranno e che le cose gravi sono altre. Concetto quest’ultimo rivisto grazie alla mia amica Valeria, che un giorno mi disse che se è vero che le cose gravi sono altre, gestire situazioni complesse può implicare sforzo, fastidio, e perché no, dolore non sottovalutabili. Che non finirò mai di ringraziarla per avermi almeno sollevata dal senso di colpa. Il momento difficile rimane ma tra poco vado a camminare e durante quell’ora tra asfalto e cielo, tutto resterà dove dovrebbe sempre stare, ovvero dietro alle mie spalle (dietro al mio sedere, sebbene più efficace, mi sembrava poco educato!). Se non avete mai provato il walking, fit o meno, ve lo consiglio. Fa anche dimagrire 😁.
Buona settimana!
Ho ripreso un vecchio disegno di Roberto che lui oggi ‘c’aveva da fa’