Il riordino e il bello della vita

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Quando ho confusione nella vita, metto a posto casa. Mettere in ordine il fuori è da sempre per me anche un toccasana per il dentro. Trovo pace interiore nel mettere in sequenza sugli scaffali puliti della cucina lo scatolame e la scorta della passata; nel sistemare, dopo aver eliminato ciò che non metto da tempo, i vestiti nell’armadio in modo funzionale ma anche piacevole all’occhio; nel rivedere il contenuto dei cassetti; nel disfarmi delle carte accumulate. Attraverso queste azioni, non so come né perché, si schiariscono anche le mie idee su altri fronti e ritrovo, piano piano, la strada. Qualcuno, venuto a conoscenza di questa mia modalità per superare i periodi incasinati, mi ha parlato di un libro di tale Marie Kondo sull’arte del riordino che incuriosita ho comprato e letto. E niente, vi dico, in modo totalmente poco umile, che non ci ho trovato nulla di straordinario e che anzi ho trovato addirittura dilettanteschi, finanche irritanti, alcuni suggerimenti. Lo dico, senza modestia, sulla base di un’esperienza di vita che mi ha dato la possibilità di esprimermi non solo a casa mia. Mi è capitato, infatti, di aiutare anche altri a sistemare cose e case con massima soddisfazione, loro ma anche mia, soprattutto quando è coinciso con la necessità di trovare il bandolo nella mia testa di matasse complicate. Metto in chiaro che la mia non è un’ossessione (sono ordinata e mi piace l’ordine ma so vivere, per qualche minuto (!),anche laddove non c’è), né un’asettica modalità funzionale di gestione della casa. La mia è proprio una rodata terapia a cui in certi momenti non riesco a sottrarmi. È ciò che mi sta succedendo in questi giorni pieni di nulla, in cui attraverso il riordino di un pezzo ogni sera, cerco di rimettere in linea anche i miei pensieri positivi e di allontanare gli altri che non servono.
Parlando di questo, mi viene in mente che l’ultima volta in cui ho portato in trasferta la terapia del riordino, è stata a casa di Conc che, allettatasi durante il lockdown, non riusciva più a sistemare la sua casa. Credendo di fare qualcosa di necessario più che di utile, mi impegnai al massimo livello pensando che le avrebbe fatto piacere. Lei al contrario non apprezzò per nulla e si lamentò con tutti della cosa fino a litigare furiosamente con me. Oggi, anche se quello scazzo fu superato senza strascichi e trovammo anche motivo per scherzarci e ridere, ogni volta che ci penso ci sto male. Forse, in realtà, ci sto male perché non ci posso più litigare. Forse, in realtà, ci sto male perché ci sono cose che, per quanto ci si impegni a sistemare, a posto non ci tornano più. Il bello della vita – che è poi quello che rinnovo ogni volta anche ordinando per colore le magliette – è che però molte altre sì. Molte altre si possono sistemare.
Buona giornata! ☀️

E Roberto stamattina con il suo disegno si è superato!❤️

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