Mi sveglio. La finestra è aperta sul cortile, piove. Dal letto vedo gli alberi illuminati a tratti dai lampi e sento nel silenzio, il rumore della pioggia che cade a terra e il rimbombo dei fulmini che si allontanano o si avvicinano. È qualcosa che mi mette paura come quando ero piccola ma al tempo stesso mi ipnotizza e mi affascina. Fa anche un po’ freddo e la stanza profuma di terra bagnata. Ora piove più forte e il rumore mi distrae completamente interrompendo il flusso di pensieri che da ieri sera continua a girarmi in testa su un amico di gioventù che ci ha appena lasciati. O forse, a dire il vero, non lo interrompe, uniforma al contrario il dentro con il fuori attraverso la potenza di cui la natura è capace. Ora la pioggia si è fatta più fine, è tornato il silenzio e sento per la prima volta nitidamente le campane che salutano questo nuovo giorno e mi piace pensare, anche lui, Fabrizio, ringraziandolo così della gioia e dell’energia che ci ha saputo regalare.
E grazie anche a Roberto per i colori di questo disegno e la sua preziosa amicizia 🌹