Ieri pomeriggio sono salita con doppia mascherina dalla mia vicina, una delle due novantenni dell’ultimo piano, per portarle la quota di una spesa. Mi apre e mi accoglie vestita color pesca con la sua vocina e il suo bel sorriso e mi dice: ‘e il cagnolino non me lo hai portato? Dai scendi vai a prenderlo che lo voglio vedere’. Scendo prendo Rocky e risalgo a piedi i 4 piano, volando dietro di lui che sale i gradini a 2 a 2. Lui le fa le feste, lei lo accarezza e mi chiede se resterà piccolo così. Poi mi chiede di Marco e di dove è andato a studiare. Mentre le rispondo mi si inumidiscono gli occhi. Le dico che sono felice per lui ma che mi manca, soprattutto perché con questa storia del Covid non avrei potuto vederlo, anche volendo, per un po’. Che ero preparata ad avere un figlio lontano da casa ma non certo in questa situazione.
Mi dice che ho fatto bene a prendere un cane, che gli animali fanno tanta compagnia e ci aiutano. Mi fa entrare e mi mostra la foto della sua gatta che è stata con lei 18 anni. Mi dice che vorrebbe tanto riprendere un gatto ma che, vista la sua età, non può farlo perché non ha trovato nessuno disposto alla sua morte ad averne cura e non vuole mettere in difficoltà, né il gatto, né i suoi parenti. Me lo dice senza fronzoli e con il viso illuminato da una serenità che parla di una vita ben spesa in cui è evidente quanto l’io e gli altri, umani e non, siano sempre stati considerati su uno stesso piano. Che parla di amore, di rispetto e di civiltà. Che improvvisamente non hai più una nonnina davanti ma un gigante a cui non puoi non inchinarti. Che è la più bella risposta per quelli che, per assolvere gli anziani egoisti, ti dicono che con l’età si peggiora. Che non è vero: peggiora solo chi era già peggio pure da giovane. Saggezza e rispetto non si acquistano per età ma per merito.
Buongiorno!☀️