Ieri per poter adottare Rocky ho dovuto farlo sterilizzare. La sterilizzazione è uno dei miei traumi. Persi così la mia prima cagnolina e ieri mattina ero davvero terrorizzata che potesse accadere di nuovo. Non dovevo andare da sola, ma poi – per intervenuti impegni di chi mi doveva accompagnare – così è andata e, a dire il vero, ne sono stata felice. Perché non capitano spesso gli esercizi per poter affrontare le proprie paure e quando capitano bisogna assolutamente sfruttarli. E da soli, è meglio. Al canile ho trovato un’accoglienza totalmente al femminile, pratica ma calda e solidale e in un’ora e mezza eravamo fuori. Grazie soprattutto ad una dottoressa che, oltre a prendersi cura di Rocky, si è presa anche cura di me, facilitandomi nella velocizzazione delle pratiche burocratiche. Che l’ho ringraziata e si è pure sinceramente stupita, che è stata forse la parte migliore del tutto.
Date queste premesse potete immaginare la gioia di tornare a casa e sovrascrivere, almeno in parte, quel dolore che da dieci anni era rimasto sempre uguale.
Mi sono coccolata Rocky tutto il giorno tenendomelo vicino mentre lavoravo. E anche stanotte me lo sono tenuto accanto per controllare che non si leccasse la ferita. Potevo mettergli il collare elisabettiano ma è davvero molto fastidioso e ho deciso di evitarglielo. Ora dorme come un bambino, lo guardo e mi viene da sorridere. Mi rendo conto che la tenerezza che è riuscito a tirare fuori da me, in così poco tempo, sa di miracolo. Perché è lui che l’ha scatenata ma non è solo a lui che torna. Torna a me e da me anche a tutti quelli che ho vicino che, a loro volta, me la restituiscono. Perché è indubbio che gli animali ci aiutino in silenzio a riconoscere l’amore. Poi c’è chi usa questa scoperta allargando anche agli umani il calore acquisito e chi invece, ritenendo gli animali migliori dei bipedi, li sceglie in modo totale ritirandosi più o meno parzialmente da altre relazioni. Io sono della prima specie, quella che per cui la felicità si condivide sempre e ho trovato un socio davvero all’altezza. Faremo grandi cose insieme!
Buona giornata, siamo quasi al week end!
E nel disegno di Roberto la tenerezza filiale. Quella che quando ce li hai tutti e due a casa chiudi la porta e ti senti fortunata!