Avevo deciso di dedicare sabato pomeriggio ad addobbare casa per Natale e ho chiesto a Sabina se potevo chiedere aiuto ad Irene, sua figlia quasi quattordicenne, a cui piacciono i preparativi per le feste ed è bravissima a decorare. Irene ha accolto l’invito con entusiasmo, credo più per conoscere Rocky che per l’albero però 😁, e sono venute entrambe verso le 5. Dopo un the con biscotti che non potevano non essere decorati, con musica natalizia di sottofondo, Rocky impazzito in mezzo a palline e nastri, abbiamo passato davvero un pomeriggio molto piacevole trasformando, con il giusto mood, la mia sala da pranzo nella casa di Babbo Natale.
Come ci dicevamo qualche giorno fa, è un Natale sotto tono e non potrebbe essere diverso. Dalla mia finestra, ogni giorno alle 18, quando si spengono le luci del bar e dell’enoteca, di corsa si ritirano sedie e tavolini e il buio ed il silenzio avvolgono la piazza, l’assenza dello spirito di sempre si rinnova anche visivamente. E quando scendo all’ora di cena a fare il giretto con Rocky, l’atmosfera è davvero spettrale e tutto sembra, meno che dicembre.
Quest’anno, poi, non ci sono in programma cene e feste con amici e colleghi e si pensa solo a come organizzare, per chi avrà questa possibilità peraltro negata a molti, cena e pranzo di Natale in sicurezza.
Fino ad oggi ho amato il Natale in modo discontinuo. Di più quando ero felice, di meno quanto ero triste. Quest’anno le sensazioni sono tante, altalenanti, e non riesco a distinguere le mie personali da quelle del resto del mondo. Visto però che aspettare sull’argine del fiume ad aspettare che passi il tempo (i cadaveri non li ho mai aspettati e mai lo farò) non mi ha mai dato soddisfazione, ho preferito buttarmi, farmi una bella nuotata e godermi il momento.
E quindi, con un team ridotto ma molto allegro e motivato, ho messo al bando oltre alla tristezza anche la sobrietà, allestendo l’albero piu carico di sempre, luci ovunque anche sulla finestra e decorazioni pure sulle porte delle stanze. Ed il regalo più bello me lo ha fatto Irene quando mi ha detto che avremmo potuto fissare questo appuntamento tutti gli anni, creando una nuova tradizione. Che è la prova che i fiori possono nascere ovunque, anche dove non te li aspetti. Ed è solo dove non te li aspetti che sono capaci di lasciarti senza fiato. E vale in tutti i campi.
Buon lunedì che sembra meno lunedì!
Ieri Roberto mi ha mandato questo splendido disegno in cui Irene e Sabina sono dietro all’albero!
Il periodo di Natale secondo me ha spesso la capacità di amplificare come ci si sente, quindi potrebbe essere un periodo triste o felice a seconda di quale sia il nostro umore prima del suo arrivo. Considerando la voglia generale di normalità degli ultimi tempi, credo che avere un Natale simile a quello cui si è sempre stati abituati sarà l’obiettivo di molti, anche se sarà senza dubbio un Natale diverso.
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