Ci sono poche cose che mi terrorizzano, una di queste è l’otturamento del water.
Qualcuno di voi ricorderà il guasto alla colonna degli scarichi condominiale, con effetto diretto nel mio bagno, di cui vi raccontai qualche anno fa. Quello che, a causa all’irreperibilità della vicina del piano di sopra, mi costrinse a giorni di vero inferno. Che, poi, non era nemmeno la prima volta della mia vita, perché mi era successo anche in un’altra casa, dove ho abitato per un po’, sempre al primo piano. Che, alla seconda volta che ti succede rispetto al 90% delle persone che non sanno neanche che può succedere, ti fai domande serissime sul tuo karma e in particolare su cosa tu abbia mai fatto nella tua vita precedente per meritare tanto. E che alla terza, non ci puoi neanche pensare.
Ebbene ieri mi stavo preparando per uscire quando sento un gorgoglio che proviene dal water, spingo il pulsante dello scarico, il vaso si riempie, e non solo di acqua, e va giù ma molto lentamente. Non ci credo. Sono presa dal panico. Chiamo al volo il primo numero di pronto intervento che trovo. L’idraulico che risponde mi chiede di chi siano i rifiuti fecali che vedo. Gli rispondo che non posso fare certo l’analisi del DNA. Mi dice che se non sono sicura che sia un ritorno del mio scarico devo chiamare lo spurgo.
Mi sembra di rivivere un incubo. Chiamo Ester che è il mio gancio per ogni riparazione che mi dice di provare, prima di pensare al peggio, con uno sgorgante. Scendo ne compro 3 litri, mi metto guanti e mascherina, svuoto tutto e butto il liquido miracoloso. Mentre aspetto faccio bollire l’acqua e dopo aver aspettato il tempo scritto sul contenitore la butto dentro. Nulla. Fumi, rumori, schiuma ma nulla. L’acqua si blocca e scende piano, piano. Ester, sempre al telefono, con cui scherziamo sul fatto che gli amici veri sono quelli che si vedono nel momento del ‘bisogno’, mi dice di riprovare più volte.
Annullo l’impegno che avevo e decido di occupare il pomeriggio in questa operazione. Voglio tentarle tutte prima di rassegnarmi a che dovrò riaffrontare la situazione in cui sono già passata. Dopo altri due tentativi mi fermo. Quando mi sto per mettere a piangere mi chiama Laura. Le racconto la situazione e mentre lo faccio dalle lacrime passo a ridere con lei di cuore. L’ironia non mi ha abbandonato ed è un buon motivo, mi dice lei, per rinnovare anche l’ottimismo. Chiudo con e richiamo Ester e le dico, tirando più di un sospiro di sollievo, che è rimasto otturato ma non sembra provenire nulla dagli altri appartamenti. Lei mi dice che ormai si è fatta sera, che sicuramente è solo un guasto mio e che sarebbe venuta stamattina a provare con uno strumento infernale che avevano comprato quando era successo a casa sua. Non mi resta che chiamare Paola, l’amica con cui dovevo vedermi per colazione, e disdire il nostro appuntamento. Lei, candida, quando le racconto il motivo, mi dice che quando le si è ostruito il water il marito ha messo un paio di stracci per pulire il pavimento intorno ad un bastone della scopa a creare una sorta di palla della stessa dimensione del buco dove scarica l’acqua, e che con tre colpi, tipo stantuffo, lo aveva stappato. Chiama il marito che conferma. Le dico che ci provo. Non ho elastici o spago e annodo gli stracci con un nastro da regalo verde speranza che non solo ci sta tutto ma rende anche molto femminile lo strumento di fortuna. Guardo orgogliosa la mia creazione e, anche se non completamente convinta, tento la fortuna. E…, non posso crederci nemmeno io, funziona. Sono talmente felice che di biglietti nel barattolo della felicità ce ne voglio mettere dieci. Chiamo in sequenza Paola, Ester e anche Laura le ringrazio per il supporto fattivo e mi sento davvero fortunata non solo per avercela fatta ma anche per poter dividere questa soddisfazione con loro. Che la felicità è vera solo quando è condivisa vale sempre.
Morale: quando capitano nella vita momenti sfidanti (per me ora è assolutamente chiaro oggi perché vengano detti ‘’di merda’), se ne esce grazie a noi, a chi ci vuole bene e a una chiave giusta. Non ci vuole tempo. Ci vuole tempo impiegato bene. Nel mio caso io ci sono, ho chi mi vuole bene e penso anche di aver trovato una buona chiave. Nei prossimi giorni ve ne parlerò. Come la storia degli stracci intorno al bastone della scopa. Che, si spera non succeda, ma nel caso può sempre fare comodo. Come dicono quelli che ci sanno fare sui social, seguitemi per aggiornamenti! 😉😀
Buona domenica!
Quando scrivo qualcosa di bizzarro so sempre che non è finita… devo sempre aspettare il disegnetto di Roberto per avere chiaro che si può sempre fare di meglio! 🤩 😀🥳
Auguri Enrica, dolcissimo compleanno! 🥐🍩🥯❤️