È volata un’altra settimana. Ho lavorato tanto ma ho dedicato anche del tempo a me stessa e al mio benessere. Che anche questa seconda cosa l’ho presa, da un po’ di tempo, come un impegno altrettanto importante. Perché solo così funziona ed ha come corollario un effetto moltiplicativo su tutto il resto. Perché quando ti dicono pensa a te, e a noi ci da anche un po’ fastidio, in realtà ci stanno dando l’unica strada possibile per essere felici, pensando paradossalmente anche e proprio agli altri. Perché chi pensa prima a se stesso non demanda nulla o quasi della sua felicità a qualcun altro, non responsabilizza, non appesantisce, non fa sentire in colpa, se si offre lo fa senza sacrificare nulla di sé e quindi senza aspettative. Gli altri possono accrescere il suo stato di benessere ma non determinarlo. E se qualcuno sta pensando che sia un pensiero egoista, pensi che anche Gesù parlava di amare gli altri come noi stessi. Che sarebbe bastato leggerla bene quella frase per evitare anni di sensi di colpa ma anche di assurde pretese.
E sì dopo mesi, sto ritrovando un equilibrio o meglio lo sto forse trovando per la prima volta. Di fronte alla tempesta che l’anno scorso si è abbattuta sulla mia vita, portandosi via persone, cose e certezze, ho ritrovato me. Meglio sarebbe dire, sto ritrovando me. Con lentezza, ma non perché serva tempo. Solo come quando si rallenta la lettura di un libro bello che si sta leggendo, e che non si vorrebbe mai finire. Perché la cosa più bella che ho scoperto è che non è il tempo che fa la differenza ma come lo impieghiamo e che basta cercare, come dice Laura, la giusta chiave e fare clic.
Ho pensato che mi piacerebbe raccontare questa storia di rinascita con tutti gli elementi che l’hanno sostenuta, stavolta però in un libro. Con più tempo e più righe.
La remise en forme con la dieta collettiva, la scoperta della fitwalking e i massaggi; la cura dell’anima con l’EMDR (ho scoperto che ne è fan anche la Ferragni, vedi a volte…), la meditazione (sebbene la mia sia molto rustica), e le passeggiate a pensieri liberi con il mio dolcissimo Rocky; il vivere momenti felici grazie agli affetti e farci caso con il barattolo della felicità; il rilancio del cervello grazie ad un cambiamento radicale di lavoro e ambiente lavorativo. A parte il lavoro che è un privilegio averlo, figurarsi cambiarlo, il resto è tutto alla portata. E, chissà se a qualcuno possa servire come spunto. Che anche io da uno spunto sono partita e mai finirò di ringraziare il mondo per averlo incontrato sulla mia strada.
Buon fine settimana!
Disponibile a spoiler per chi desideri anticipazioni 😉