Vi racconto un breve fatto. Ero in fila per ritirare il casatiello che avevo ordinato e un signore in giacca e cravatta mi si avvicina in modo molto gentile e mi chiede se lo faccio passare che ha solo bisogno di un’informazione. Gli rispondo che non c’è alcun problema. Non finisco di parlare che la signora dietro di me visibilmente alterata e a voce alta dice che anche lei aveva da chiedere solo una cosa eppure era in fila. Mi rivolto e le dico che se vuole, può passare anche lei, che se me lo avesse detto prima, avrei fatto passare anche lei.
A quel punto la signora esclama sorpresa ‘Ah sì?!? e poi resta a guardarmi imbarazzata. Io la rassicuro con un sorriso ma lei non ricambia perché ancora sul piede di guerra. Lo fa solo, e in modo stirato, dopo aver avuto risposta alla sua domanda al pasticcere.
L’episodio è banale ma mi ha colpito perché parla di imbracciare le armi per difendere il fortino prima ancora dell’attacco, che è stato poi il mio mood per una vita con i seguenti risultati:
1) non ho difeso nulla anzi sono stata colpita e affondata;
2) facevo un sacco di fatica inutile e portatrice, neanche tanto sana, di rughe;
3) pensavo che la forza fosse attaccare e non guardare oltre. Che guardare oltre e lasciare andare mi sembrava rassegnazione e non l’unica via di successo.
Tornando alle cose serie il casatiello era buonissimo. Da domani di nuovo a dieta ma questi due giorni è stato il paradiso…
Buona Pasquetta!
Mi capita spesso al lavoro (lavoro in un bar): appena qualcosa va storto o non è di gradimento, i clienti si aizzano contro di me e la loro espressione quando rispondo con gentilezza e prontezza nel risolvere il loro problema è davvero impagabile…
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