Ieri dopo quasi due anni ci siamo finalmente riviste per lo Swap Party, l’evento in cui ci trascina Antonella, per scambiarci vestiti di cui ci siamo stancate ma a cui sarebbe un peccato non far fare ancora un giro. Ebbe questa idea una decina di anni fa allargando poi il gruppo iniziale da un manipolo di amiche, alla cinquantina e più di oggi. Ieri eravamo circa quindici, ovviamente con tutte le attenzioni del caso, all’aperto, con Green Pass e niente baci e abbracci. Con diverse siamo colleghe e, come dissi già in altro post, è un po’ come il calcetto dei colleghi maschi. Qualcosa che quando poi ti incontri sul lavoro, c’è un’altra complicità e ti capisci meglio e prima. Che è anche molto più efficace, per trovarsi dalla stessa parte, degli incontri patinati in cui ci si confronta a manetta sugli stessi temi da anni. Passando al leggero, as usual, c’era un tavolo con il cibo ‘alla ognuna porta qualcosa’ da cambio taglia: carboidrati come se piovesse e vini da degustare in crescendo. Che dopo giorni di dieta strettissima, post vacanze, lo sgarro mi è sembrato un paradiso. Lo scambio funziona così: in cerchio, ognuna mostra alle altre i pezzi del guardaroba che ha portato, raccontando il tipo di stoffa, la marca se c’è, ma anche, ed è questa la cosa più divertente, la storia. Chi è interessata se lo prova (ieri c’erano pure pedana per la sfilata e specchio); pure le scarpe che sembra una scena di Cenerentola senza tempo. Le altre commentano e ne attribuiscono anche la destinazione d’uso: si dice questo è perfetto per l’ufficio, una serata ma anche, quando non trova consenso, ‘andare in cantina’. E quest’anno sono stati introdotti, adeguando il mood, ‘per lo smartworking’ e ‘per aprire al corriere’. Vestiti, pantaloni, maglie, cappelli, scarpe, spille improbabili, collane, sciarpe e stole entrano alla festa in una busta ed escono in un’altra, facendo contenta chi se ne è disfatta e chi se la porta via. Che il successo di questa serata è tutto qui: trovare, in allegria e senza giudizio, un contatto concreto tra due punti di vista opposti. Che dovremmo imparare anche ad utilizzarlo anche dopo la festa.
Buongiorno alle swappiste e a tutti voi!
Ieri sera in un messaggio di saluto con Roberto gli ho detto che ero allo Swap e mi ha scritto che non poteva non fare un disegno. E a fine serata è arrivato questo.