Rocky ieri ha tentato di scappare. Fortunatamente non ero sola e chi stava con me lo ha ripreso e riportato indietro. Io sono rimasta immobile. In quei pochi istanti il mio pensiero è stato che, a poterlo fare, lo avrei davvero lasciato andare. Che se dopo tutto l’amore, l’impegno e le attenzioni che gli riservo il suo desiderio è ancora tornare per strada, sarebbe giusto che potesse farlo. Che magari credo che sia fortunato ad aver trovato una casa ed invece lui, anche volendomi bene, preferirebbe la libertà. Pare ci fosse lì nei pressi una cagnolina in calore a spiegare questa fuga ma il dubbio resta.
Ma non è un dubbio che fa male perché so nel profondo che non si tratterebbe mai di un’azione contro di me ma solo per sé. Per quella che crede essere la sua salvezza. E lo capisco perché anche io in questi giorni di fine anno in cui sul lavoro sembra dover accadere ciò e di più di quello che finora non è accaduto, pur sapendo di essere fortunata ad averne uno che mi permette serenità, mi sogno felice a servire in pareo in un baretto su una qualche spiaggia esotica ad avventori rilassati e abbronzati. Chissà magari fra qualche anno con Rocky coroniamo insieme questo desiderio. Nel frattempo la prossima volta che prova ad allontanarsi troverà meno filosofia ad accoglierlo. Perché, come dicevo a chi lo ha ripreso (a cui va la mia eterna gratitudine!) che mi ha detto averlo sgridato, trovando il mio plauso incondizionato, il dialogo è sopravvalutato. Ne sono sempre più convinta. #anchemeno.
Buona giornata! ☀️
E Roberto ha esattamente disegnato il sogno. Almeno il mio.