E ballo fu

Sabato insieme a Roberta, una mia amica di infanzia, sono andata ad una lezione di ballo all’aperto: musica latino americana, allegre signore di tutte le età, qualche signore, sole primaverile ed un istruttore travolgente. Non sono riuscita quasi mai a stargli dietro (a lui e a loro!) e in più di un’occasione mi sono trovata ad andare nella direzione opposta al gruppo ma ne sono uscita, oltre che sudata, felice e piena di energia. Nonostante chi mi conosce stenti a crederlo, le situazioni nuove mi intimidiscono e faccio molta fatica ad inserirmi in un ambiente che non conosco. Lì, invece, non ho avuto nessun problema. Vuoi l’accoglienza calorosa e incoraggiante, vuoi il coronamento di un desiderio che coltivavo da tempo, lasciarsi andare è venuto naturale e dopo qualche minuto ero già in vacanza.
Ovvio che dopo la soddisfazione, una come me non riesce a non farsi domande e quindi a chiedersi perché aver aspettato così tanto ad iniziare. E anche, però, a rispondersi con sincerità. Vi dico: mi ero fermata all’idea dei balli di coppia e non trovavo nessuno che volesse venire con me. Mi vergognavo ad andare da sola e soprattutto, andando avanti con l’età, il rischio di sembrare ridicola mi aveva immobilizzato. Non bastasse questi ultimi due anni ci hanno invecchiato tutti più di quanto sarebbe successo senza pandemia.
Lo scrivo perché se ci fosse qualcuno tra voi che si ritrovi bloccato nel fare qualcosa per motivazioni simili, sappia che passare il guado non è così difficile e soprattutto ne vale parecchio la pena. Qualche minuto di impaccio poi passa tutto e il benessere è totale.
Che come mi è già capitato di dire, citando un formatore incontrato tanti anni fa, esistono anche i virus buoni e si attaccano esattamente come quelli cattivi, vale la pena di farli girare. Buona giornata!