L’amore che funziona fa stare bene, induce fiducia, non scatena inutili sofferenze, ci salva dal male e mette in gioco la parte migliore di noi. Quello che funziona è quello capace di rendere leggere anche le giornate più pesanti e le notti un luogo di piacere e ristoro.
L’errore per cui raramente lo si pratica, o lo si vede praticato in giro, è quello di pensare che un amore così accada e non si costruisca. Che non meriti confronti e aggiustamenti, prese di coscienza, passi avanti e passi indietro, decisione e rispetto. Deve arrivare già così sennò non è lui.
Ci hanno insegnato ad impegnarci strenuamente sul lavoro o nel coltivare le nostre passioni, ma è comune sentire che le relazioni debbano seguire il loro corso senza aiuto e che cercare di trovare una quadra sia un’inutile perdita di tempo.
Motivo questo per il quale quasi sempre si finisce a provarsi in situazioni nuove più con l’anima del giocatore di gratta e vinci che con quella dell’esploratore.
Con l’anima cioè di chi spera che la vita gli cambi senza sforzo e che, in assenza di vincita, resta deluso e si sente sfortunato anche conoscendo a priori l’alta improbabilità della scommessa. Con l’anima di chi si promette ogni volta che non giocherà più e che finisce per tornare sempre da dove è venuto. Non per scelta ma per delusione. Sapendo che non troverà la felicità ma che avrà almeno a che fare con una sofferenza nota.
Lo so che state pensando al fatto che c’è chi al gratta vince davvero.
Non vi è dubbio, come è anche possibile che esistano coppie che riescano ad incastrarsi senza difficoltà.
Ma, ditemi, chi partendo dal fatto che potrebbe vincere la lotteria rinuncerebbe a lavorare? La risposta vale qui e sempre.
Buona giornata! ❤️
E poi per noi il disegno di Roberto dal titolo ‘costruire l’amore’…