La doccia che salva

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Era un bel po’ che non andavo a trovare la mia vicina, la signora del secolo scorso. Un po’ per l’estate e le vacanze alternate, un po’ per il mio mood non proprio solare in questi ultimi mesi, avevo rimandato ogni volta in attesa del momento giusto, senza trovarlo. Giovedì, finito il lavoro, mi cambio, indosso un abito bianco che amo molto, mi sistemo i capelli e salgo. Suono, Rossana mi apre la porta ed è una festa. Ci abbracciamo, ci scambiamo sorrisi felici e poi, come da tradizione, ci sediamo in cucina, iniziamo a parlare senza soluzione di continuità e recuperiamo tutto il tempo in cui non ci siamo viste. Mi dice di non sentirsi bene anche se io, al contrario la trovo in forma. Mi dice che glielo dicono tutti ma che devo credere che è così. Si alza per andare a girare i peperoni che ha sul fuoco. Torna. Mi fa i complimenti per come sono vestita e le dico che l’ho scelto per andarla a trovare. Le piacciono molto i vestiti. Nella vita ha fatto anche la sarta e si è cucita da sola tutto il ricchissimo guardaroba che possiede; e a 92 anni, cuce ancora . Mi dice che non ha mai abdicato alla trasandatezza. Che ogni mattina, quando è ancora nel letto, pensa a cosa si metterà per scendere a fare la spesa e che non si è mai vestita uguale per due giorni di seguito. I suoi abiti hanno tutti una fattura pregiata e quando la incontri non puoi fare a meno di ammirarne lo stile. Quando decide, poi, per il colore, è davvero uno spettacolo. Riprende a parlare e aggiunge che comunque l’igiene rimane la prima cosa. Che lei dedica del tempo ogni mattina alla cura di sé, che è importante per non deprimersi e anche per evitare di emanare quell’odore di ‘anziano’ che proprio non le piace. Rido ma lei è seria e incalza: ‘per il proprio benessere, soprattutto mentale, è importante non cedere mai alla pigrizia. Bisogna sforzarsi anche quando i giorni sono meno allegri: farsi una bella doccia, scegliere cosa mettere, truccarsi, uscire di casa e affrontare il mondo sentendosi a posto. E comunque vestirsi ed essere ordinate anche per casa. Perché non si fa per gli altri ma per noi stesse’. La guardo e la vorrei baciare. La penso come lei ma lei sta avanti perché non offre solo saggi consigli, è l’incarnazione stessa dell’effetto miracoloso di quel che invita a fare. È bellissima ed è un regalo trovarsela davanti. Vorrei restare lì ancora ma devo portare Rocky a fare un giretto. La saluto e ci promettiamo di non far passare tutto il tempo che abbiamo fatto passare. Che la prossima volta ci facciamo un aperitivo o ceniamo insieme. Scendo le scale allegra pensando alla doccia che ci salva dalla tristezza e decido di farmene una calda e lunghissima al ritorno dalla passeggiata. E vi dico, ha funzionato. Rossana non mente.

Buon we! ❤️

È finalmente tornato Roberto. Ne ho sentito la mancanza e anche voi (qualcuna mi ha anche scritto!). Era in vacanza, la più meritata che conosco.

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