Mi sento fortunata

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Mio figlio studia in Toscana e lì ha una ragazza da più di due anni. È una bella storia la loro ma appunto è loro. Quello che vi voglio, invece, raccontare è la bella amicizia che è scoppiata tra me e la madre di questa fanciulla. A dire il vero è entrato nel mio cuore anche suo padre ma con sua madre sembra che ci si conosca da una vita e, ogni volta che mi capita di andare a trovarla, mi fa sentire a casa. Come in questi giorni che sono venuta a fare un salto a controllare l’erede e che ne ho approfittato per vederla. Con lei la qualità del tempo è talmente alta in termini di stare bene che la quantità è un dettaglio. E la cosa che ci capita di fare più spesso è ridere. Ci raccontiamo le cose, facciamo dei ragionamenti e poi si finisce sempre a ridere di cuore. Questa estate è stata complicata, per motivi diversi, sia per lei che per me. Eppure non c’è stata volta che non siamo tornate dai nostri incontri più leggere. Siamo diverse, abbiamo vite diverse ma anche qualcosa in comune di profondo. Come continuare ad avere progetti. A pensare di avere ancora molto da fare e da dare. A rimandare, e a fra molto, il tirare i remi in barca e abbacchiarsi. Ieri mi ha anche detto che ha ripreso a studiare. Mi mette allegria e mi da entusiasmo, lei con i suoi tre figli, i suoi tre cani, gatti e altra varia animalità, il suo lavoro impegnativo, le sue nuove sfide una casa in campagna che c’è sempre da fare e pure l’Università on line. È vero che ha anche un complice in suo marito, ma questo non diminuisce la mia ammirazione, anzi. Perché l’amore non è solo fortuna è anche impegno e dedizione; è crederci e costruire e lei, anche qui, non ha mancato. Il bello di tutto poi è che
ci diciamo che il fatto che i nostri figli si vogliano bene ci piace ma non ci riguarda. O meglio non riguarda la nostra amicizia che vogliamo cresca e sopravviva a qualsiasi evento.
Ieri sera sono arrivata rattristata a casa loro per aver rivoltato per strada la torta che avevo comprato da portare (cose per me frequenti su cui meriterà un post a parte). A fine cena l’ho vista sparire e tornare dopo un po’ con dei pancake e la nutella per supplire la mia voglia di dolce. Una coccola che mi è piaciuta davvero. Un pensiero gentile. Un modo per dirmi che mai nulla è totalmente perduto. Un regalo. Un piccolo momento di felicità. E i pancake buonissimi. Mi sono sentita fortunata.
E come dico sempre, è questo, solo questo, che ti fa riconoscere le persone giuste da tenersi strette: sentirsi fortunati ad averle nella propria vita. E non smettere mai di ringraziare il mondo per questo.
Buona giornata! ❤️

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