È stato un anno intenso, denso, carico, complesso. Uno di quelli che sono mesi che aspetto finisca. Uno di quelli che sono certa ricorderò per sempre.
E per capire come, ho provato a pensare a cosa butterei e cosa terrei e sono rimasta parecchio sorpresa.
Cose di quest’anno che voglio buttare dalla finestra a mezzanotte:
⁃ il fuoco che ha avvolto la mia cucina che ha dato inizio, anche visivamente, ad un periodo infernale pieno di brutte notizie e situazioni complicate da accogliere prima ancora che da gestire;
⁃ la fatica e la frustrazione di un lavoro estraneo che mi ha confermato, semmai ne avessi avuto bisogno, che se è vero che non siamo ciò che facciamo, è altrettanto vero che il lavoro è molto di più del pane che porta in tavola;
⁃ il silenzio assordante che segue alla morte. Qualcosa che mi è passato davvero vicino in questi mesi e che incapace di ascoltare ho chiuso in una scatola su cui mi sono seduta per evitare si aprisse;
⁃ la sofferenza per una storia struggente come possono esserlo solo quelle impossibili che intuisci subito il pericolo ma incautamente insisti.
Cose di quest’anno che terrò nel mio cuore per sempre:
⁃ l’amicizia che mi ha salvato dal fuoco che ha avvolto la mia cucina e non solo. Il calore fattivo di chi mi ha teso una mano cambiando il corso di una giornata, e anche di quelle successive, rendendola sicuramente meno peggio;
⁃ l’opportunità di uscire da quella che sentivo una gabbia e di trasformare in positivo la frustrazione di quel lavoro estraneo;
⁃ l’urgenza di vivere, in modo autentico, nella gioia, nell’amicizia e nell’amore esplosa per contrastare con il rumore della vita, il silenzio assordante della morte;
⁃ la capacità di quella storia impossibile di strapparmi a questo periodo complicato su più fronti, regalandomi gocce di normalità e sprazzi di felicità seppure a caso.
Vi invito a fare lo stesso esercizio e, se vi va, a condividere con noi il risultato.
Che vuol dire, tirando le somme, che quest’anno mi ha solo fatto capire meglio, e sono riuscita a farlo capire anche a Rocky a cui non piaceva, che anche la pioggia ha il suo perché. Che ogni evento avverso nasconde sempre, a guardarlo con attenzione, qualcosa di inaspettato e sorprendente. Di addirittura positivo. E che non vale mai la pena, anche potendo scegliere, di restare al coperto per non bagnarci. Perché al massimo può salvarci la messa in piega.
Buon anno di cuore ❤️da parte mia, di Roberto e Rocky, a tutti noi che ci meritiamo il meglio. Noi che non ci arrendiamo a vedere solo ciò che appare perché sappiamo bene, come disse la volpe al piccolo principe, che ‘l’essenziale è invisibile agli occhi’.
Che ne dici?