Il momento più bello di questo periodo è stato quando rispetto al giudizio o alle prese di posizione di chi non può, per metodo e merito, rappresentare alcunché nella mia vita, invece di prendermela e rovinarmi la giornata, mi sia venuta in mente un’espressione bassa, volgare, al limite del turpiloquio ma fresca, divertente, priva di sensi di colpa e altamente liberatoria come… ‘l’immensità ( o vastità) del ca’ che me ne frega’.
Raccomando a chi ne voglia sperimentare la potenza di non verbalizzarla, non serve. Utilizzandola unicamente come risposta interiore, sarà capace di provocare in voi un sorriso e cambiare non solo il corso di una conversazione ma anche di tutto il mondo intorno. Provare per credere.
Voglio proprio vedere che si inventa Roberto stavolta per illustrare il concetto … ecco!