Il lunedì più lunedì di sempre

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Ieri siamo tornati in ufficio nel lunedì più lunedì di sempre e pioveva pure. Mi sono svegliata all’alba e sono anche riuscita ad arrivare tardi. La mia macchina imbarcava acqua nonostante manutenzioni artigianali e quelle professionali. Chiamare traffico la baraonda in cui mi sono trovata prendendo la strada principale non rendeva nemmeno da lontano l’idea. Il parcheggio dell’ufficio alle 8 e 30 era già pieno e il solo posto libero necessitava di un tettuccio dal quale uscire una volta entrati. Motivo per il quale ho messo la macchina di sguincio che nemmeno uno della banda della magliana. Ma non è finita. Uscita da quello che potrei chiamare ormai traghetto, mi sono recata al tornello sotto la pioggia e solo una volta lì, mi sono accorta di non avere il badge che avevo tirato fuori poco prima ‘che così non dovevo cercarlo sotto la pioggia’. Sono tornata alla macchina dotata di capello e ombrello rosa tanto per non farmi notare e a dir poco schiacciata dal peso di uno zaino che da trekking è dire poco. Lo sportello della macchina si è aperto di un angolo di 15 gradi che nemmeno un bambino di 12 anni sarebbe riuscito a sgusciare dentro agevolmente e mi sono incastrata con lo zaino. Facendo movimenti poco eleganti soprattutto indossando una gonna, sono riuscita, non so come, a liberarmi e a sfilarmelo. L’ho lasciato sul tettuccio e ho cominciato a ravanare con un braccio alla ricerca del magico pezzetto di plastica. Ad un certo punto l’ho visto ma era lontano. Senza neanche pensarci mi sono sdraiata e l’ho agguantato. Sono uscita poi quasi strisciando e solo allora mi sono accorta che c’erano due persone sotto la tettoia di fronte che mi guardavano basite. Ho fatto finta di nulla, mi sono sistemata il cappello (sia mai) e finalmente sono entrata attraverso la gabbia dentro l’ufficio. Mi aspettava un collega che aveva visto tutta la scena ma fortunatamente troppo signore per infierire. L’ho guardato e mi è esploso un sorriso o forse è stato solo un movimento involontario dei muscoli facciali, non saprei. Poi però ho riso davvero e tanto. Mi sono detta che come inizio non era davvero male e ho ripensato con una certa tenerezza a tutti gli auguri ricevuti e autorivoltimi per iniziare bene.

La bella notizia però c’è, ed è che non solo sono arrivata alla fine della giornata ma l’ho anche terminata in bellezza passando a fare due coccole al bassottino dei miei amici e cenando altrove poi in buona compagnia. Che si conferma che non solo gente allegra Dio l’aiuta ma che tutti dovrebbero avere un cappello rosa per la pioggia. Ripara dall’acqua e pure dalla tristezza; di chi lo porta e di chi lo guarda. Provare per credere.

Buona giornata, speriamo sarà almeno meglio di quella di ieri.

Roberto aspettiamo la tua esibizione 😂

11:49 il disegnetto di Roberto è arrivato e al solito non delude!

One comment

  1. Sei riuscita a farmi arrivare fino in fondo alla lettura. Ti vedo e ti immagino con il magico cappellino rosa, trafelata ed imbronciata. Che dire il tuo racconto di un lunedì triste mi ha strappato più di un sorriso. Sei troppo simpatica e, soprattutto, brava nel raccontare senza stancare chi ti legge. Buon martedì;)

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