Domenica mattina. Il cielo è grigio. Ho dormito più del solito, scendo a portare giù Rocky mettendo su una tuta. Arrivo al parchetto sopra a dove abito che posso lasciarlo libero. Incontro una simpatica signora con il suo cagnolino. Ci guardiamo e ci riveliamo reciprocamente di essere scese al volo con i vestiti da casa. Ridiamo e ci sentiamo subito in confidenza. È socievole, mi racconta del suo amico a quattro zampe e mi chiede del mio. Mi chiede come si chiama. Glielo dico e mi risponde che non riesce a ricordare tutti i nomi dei cani con cui il suo gioca perché ha più amici di quanti ne abbia lei. Cerco di trovare spunti per conversare ed allinearmi al suo entusiasmo senza riuscirci granché. Ho ancora sonno e da meteoropatica conclamata, le nuvole sono tra le poche cose che riescono a mettere in crisi il mio buon umore. Mentre sto lì alla ricerca di qualche cosa da dire, lei si rivolge con la sua voce argentina al peloso: ‘dai vieni qui da zia…’ la guardo e mi dico che non devo aver capito; che il cane non deve essere suo. Lei capisce la mia perplessità e mi dice: ‘lo so, le padrone si auto definiscono ‘mamme’ dei propri cani ma a me sembra parecchio esagerato e quindi preferisco fare la zia, mi sembra più adeguato…’ Non riesco a replicare e rifletto sul fatto che seppure considero Rocky come un figlio, non mi appello mai come sua mamma ma che non ho mai neanche pensato ad un altro ruolo per farmelo parente. Mentre sto lì assorta in questa profondità concettuale, entra una ragazzacon due femmine di mezza taglia, certa che non ci sarebbero stati problemi in base alla leggenda metropolitana per cui i problemi relazionali tra cani esistano solo tra maschi mentre maschi e femmine vadano generalmente d’accordo. Armonia a priori tra i due sessi, che non serve essere comportamentalisti per sapere non valere per nessuna coppia sopravvissuta al diluvio universale. A conferma Rocky dopo aver abbaiato ad una delle due con un certo astio, si avvia al cancello come a dire che la compagnia non gli piace e preferisce andare via. Lo assecondo, saluto e riprendiamo la nostra passeggiata. Mi guarda e mi sembra che stia ridendo. Come dargli torto?! Buona giornata! #Rockyandme

Bello de’ zia
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