Ieri sera chiamo i miei e mi risponde mio padre. Mi dice che nel pomeriggio era è andato a trovare Giorgio, un uomo che vive in strada che segue da un po’, a cui porta vestiti e beni di conforto, suoi e che altri amici gli donano. Ci parla. Ci parla tanto. Mi dice che ha dovuto chiamare l’ambulanza perché lo ha trovato in una situazione assai critica. Questo uomo purtroppo beve, si lascia andare, non mangia e il freddo fa il resto… mi diceva che in quelle condizioni non è facile trovare chi se ne possa occupare e che comunque appena sta meglio basta poco perché ritorni negli inferi. E che vivendo così è davvero facile morire. Anche alla metà dei suoi anni. E sì perché mio padre ne ha più di 80 ma ha una voce e una forza che a volte lo dimentico. Lui al contrario non dimentica mai nulla e soprattutto nessuno. Ha i suoi difetti, spesso discutiamo avendo idee che non sempre vanno d’accordo e abbiamo avuto periodi di incomprensione profondi, ma ieri sera mi sono sentita orgogliosa di lui come mai. Perché lui non resta con il dubbio del cosa posso fare o si arrende all’impotenza, esce e fa qualcosa. Piccola, a caso, quando può. Fa sentire a quella persona, e a tante altre che nel corso del tempo ha conosciuto, che c’è. Anche se solo per poco. Mi ha raccontato che la ragazza minuta che stava sull’ambulanza gli ha detto che guadagnava 1.200€ al mese e che rischiava ogni giorno, occupandosi di altri come questa persona, di essere anche colpita. E che lui l’aveva capita e che le aveva risposto che ne avrebbe dovuto guadagnare dieci volte tanto per il valore di ciò che faceva. Che non c’era giustizia sociale nemmeno per lei. Un mondo ai bordi a cui, ammetto e mi dolgo, non riesco a pensare spesso. Ma poi inciampo in una telefonata con mio padre che mi rimette la distanza con la mia sofferenza agiata. Con i miei problemi risolvibili. Che mi ributta nella realtà. Come quando ero piccola. Ed è oggi un privilegio, un grande regalo.
Buona giornata!
Ed un altro regalo stamattina è il disegnetto di Roberto che mi ha scritto ‘P’ sta per papà ma vi dico può stare pure per ‘Pino’ che è come ama farsi chiamare… ❤️