È incredibile come gli automatismi prendano la guida non appena ci distraiamo un momento. Proprio ieri mi sono resa conto di quanta anima io abbia messo almeno in un paio di situazioni che davvero non lo meritavano. Che invece di accalorarmi avrei dovuto solo sorridere e concentrarmi sul mio attuale mantra, figlio evoluto dell’#anchemeno, noto come ‘e nell’immensità s’annega il pensiero mio’ (traduzione aulica della più esplicita ‘vastità del ca’ che me ne poteva fregare’). Il bello è che mentre davo consigli ad un’amica sul come affrontare una situazione antipatica, mi è venuto in mente che se l’avessi fatto anch’io non mi sarei sentita tanto stanca e svuotata. Peraltro da questioni davvero di bassissimo profilo. Perché la verità è che la vita ci cambia e in meglio se la attraversiamo e ci facciamo attraversare ma poi ci vuole un po’ perché i nuovi comportamenti diventino naturali. Che è poi il motivo per cui in molti ritengono che chi è nato tondo non possa morire quadrato. Che invece è solo questione di impegno e motivazione. E fatica. Tanta. Che è questo l’ostacolo più grande. Ma non per chi ama le sfide e sa, non tanto di poterle vincere, quanto di volerle vincere. E in questo caso, credetemi sulla fiducia, non ce n’è per nessuno. Per aspera ad astra. Altro che tondo e quadrato… si può nascere anche punto e morire stella. Basta crederci e, soprattutto, non smettere mai di farlo.
Buona giornata! ❤️
E Roberto che mi vede stella è un gran regalo! ⭐️