È tornata la primavera. Quest’anno mi è arrivata alle spalle prima del previsto. Ieri lavoravo a casa. All’ora di pranzo ho preso Rocky e quando sono scesa non ho fatto in tempo a farmi inondare dalla luce, dai profumi, dal chiacchiericcio dei tavoli all’aperto dei locali che mi chiama il corriere. Ha un pacchetto da consegnarmi. Torno indietro. Rocky fa in tempo, invece, ad azzuffarsi con la cagnolina della vicina che sembra proprio non soffrirlo. Che non è vero che chi disprezza compra, lo sappiamo tutti ma, come lui, non riusciamo ad arrenderci.
Il corriere consegna il pacco alla vicina che mi precede e poi, capito che non era la destinataria, glielo strappa di mano e lo da a me. Lo prendo e mi riparo nel portone. Salgo di nuovo a casa, apro curiosa l’involucro glicine e trovo una piccola lampada alimentata da una candela. C’è un biglietto rosa e il pensiero di una di quelle amiche che la distanza non conta. Che ce le hai sempre con te.
È fatta: si aprono ufficialmente i festeggiamenti per il mio compleanno che sarà fra qualche giorno ma che ogni anno, da sempre, attraversa più albe e tramonti come neanche per l’infanta di Spagna.
Mentre chiamo per ringraziare la start del conto alla rovescia del mio personale capodanno, esco nuovamente.
Rocky abbaia felice e pure io, senza abbaiare però. Guardo il cielo finalmente azzurro e luminoso dopo l’inverno più
È tornata la primavera. Quest’anno mi è arrivata alle spalle prima del previsto. Ieri lavoravo a casa. All’ora di pranzo ho preso Rocky e quando sono scesa non ho fatto in tempo a farmi inondare dalla luce, dai profumi, dal chiacchiericcio dei tavoli all’aperto dei locali che mi chiama il corriere. Ha un pacchetto da consegnarmi. Torno indietro. Rocky fa in tempo ad azzuffarsi con la cagnolina della vicina che sembra proprio non soffrirlo. Che non è vero che chi disprezza compra, lo sappiamo tutti ma, come lui, non riusciamo ad attenderci.
Il corriere consegna il pacco alla vicina che mi precede e poi, capito che non era la destinataria, glielo strappa di mano e lo da a me. Lo prendo e mi riparo nel portone. Salgo di nuovo a casa, apro curiosa l’involucro glicine e trovo una piccola lampada alimentata da una candela. C’è un biglietto rosa e il pensiero di una di quelle amiche che la distanza non conta. Che ce le hai sempre con te. È fatta: si aprono ufficialmente i festeggiamenti per il mio compleanno che sarà fra qualche giorno ma che ogni anno, da sempre, attraversa più albe e tramonti come neanche per l’infanta di Spagna.
Mentre chiamo per ringraziare la starter del conto alla rovescia del mio personale capodanno, esco nuovamente. Rocky abbaia felice e pure io. Senza abbaiare però. Guardo il cielo finalmente azzurro e luminoso dopo l’inverno più grigio di sempre. Guardo gli alberi potati e lucidi in attesa di esplodere di nuovo. Sento il calore del sole sulla pelle e sorrido. Da sola. O forse no. Anche chi incontro sembra avere visi più distesi e sguardi più alti ed allegri. È l’effetto della primavera. Ed il bello è che durerà tre mesi. Esattamente come l’inverno. Poi verrà l’estate.
Abbiamo scavallato il freddo. Come sempre. Da ricordare quando sembra non passare mai.
Buona giornata e buona primavera 🌺
E Roberto ha immortalato magistralmente la delusione di Rocky che poteva essere quella di chiunque di noi!