Amo i fiori. Mi piace riceverli ma anche regalarmeli e ho tanti momenti belli legati a questa meraviglia della natura. I più teneri, però sono senza dubbio, legati a mio figlio. Il primo, unico, fu quando mi suonò il fioraio la mattina di un mio compleanno di diversi anni fa, presi i fiori senza leggere il biglietto, gli dissi di aspettare e una volta in camera mentre cercavo in borsa la mancia, mi trovai Marco alle spalle che mi disse: ‘non devi pagarli li ho già pagati io ieri sera!’. E sempre lui, ragazzino, per la festa della donna mi fece trovare un ramo di mimosa sul water (chiuso, eh.. 😂) in modo che ne fossi sorpresa uscendo dalla doccia.
Devo ammettere che nella vita di fiori ne ho davvero ricevuti moltissimi. Oltre che da mio figlio e da mio padre, da fidanzati, aspiranti o aspirati; da amiche, amici e parenti. A volte meritati e altri meno. Avere i fiori in casa è sempre stata per me una festa. E ho sempre amato immensamente anche comprarmeli. Che non è una conquista come nel ritornello della canzone Flowers di Miley Cirus che racconta di come una donna può amarsi senza bisogno di aspettare che qualcuno lo faccia per lei. Che il concetto ci sta ma, almeno per me, non per i fiori. Non ho mai pensato di dover aspettare quella gioia, non l’ho mai demandata. Per capirci, ieri uscendo dal parrucchiere, ho visto nel secchio pieno di acqua di uno di quei fiorai con l’apetta che si fermano agli angoli delle strade con il loro carico colorato, delle peonie bellissime che non ho potuto non comprare. Arrivata a casa le ho sistemate, mi sono fermata a guardarle e le ho fotografate per fermare quella magia che è loro ed esiste a prescindere. Irrinunciabile. Che non può aspettare nessuno.
Buona domenica con le mie peonie profumate! 🌺
