Ti porto un bacio

Oggi non lavoro. Ieri sera era l’ultimo giorno prima del we pasquale. Mentre chiudevo una call è arrivata Patrizia sorridente con un’orchidea bianca di quelle con i fiori piccolini, che seppure diversa, mi ha ricordato quella bellissima che mi aveva regalato Rossana, lo scorso anno per il mio compleanno e che ho perso nell’incendio della cucina. Che sarà che stavo parlando di budget ma mi è venuto in mente di come bisogna essere sempre fiduciosi perché come la vita toglie, la vita restituisce. A sorpresa e come e quando non te lo aspetti.

Termino al volo la riunione, prendo la giacca e scendiamo a passeggiare con Rocky, riempendo quei giri senza meta di ‘pensieri, parole, opere e omissioni’. Alla fine concludiamo come sempre le nostre riflessioni, la accompagno alla macchina e ci abbracciamo neanche dovessimo perderci per mesi, quando alla fine si tratta di 4 giorni, eppure scarsi. Ridiamo. Ritorno a casa facendo tutte le chiamate perse durante il giorno e nel mentre mi arrivano più messaggi. Li sento ma continuo a parlare. Alla fine li leggo e ce ne è uno che mi dice che Rossana, la signora del secolo scorso a cui era andato il pensiero, coincidenza, poco prima, voleva scendere, se non avevo nulla in contrario, a portarmi un regalino. Le rispondo che la aspetto. Dopo un po’ mi suona e me la trovo davanti con un enorme uovo di baci Perugina che mi dice: ‘Ciao Marussia (è una delle poche che mi chiama con il nome per intero!), volevo portarti solo un bacio e dirti che ti voglio bene come ad una sorella’. Non solo l’uovo ma anche il motivo per cui aveva preso quello e non un altro. E quella dichiarazione di sorellanza che è ciò che unisce le donne che si riconoscono al di là di ogni possibile differenza. La faccio entrare e continuo a guardarla incantata. All’ora di pranzo l’avevo incontrata sotto al portone che andava dal parrucchiere vicino casa e l’avevo accompagnata. Non si sentiva granché bene e le dispiaceva perché in testa aveva tante cose che avrebbe voluto fare ma il corpo non la seguiva più tanto. Le dico che mica solo lei doveva scegliere cosa fare e cosa no. E di mollare un po’. Ma una così, seppure all’apparenza mite, non molla. Non si lascia andare. Reagisce. Scende pure se non è al top e torna a casa con dei capelli pazzeschi. E pure con un uovo per me. Che forse è questo, anzi sicuramente, il motivo per cui la amo tanto.

La faccio sedere per fare due chiacchiere. Le faccio vedere l’orchidea di Patrizia e le dico che mi dispiace per la sua. Mi dice di non preoccuparmi. Che appena si sentirà meglio me ne regalerà una ancora più bella. Ha un maglioncino color tortora a barchetta da cui spunta il pizzo di una maglia più chiara, un sorriso dolce ed ipnotico. La guardo e penso che alla bellezza che non puoi non riconoscere quando la incontri. Le dico: ‘guarda che martedì è il tuo compleanno mica il mio’. E lei pronta: ‘ti sbagli, il mio compleanno è già passato’. Le sorrido come a dirle non ci provare. Mi racconta che nel pomeriggio ha fatto dei giri con suo figlio e che tra parrucchiere e questa ulteriore uscita si sente un po’ sballottolata. Si alza per tornare a casa e prima di uscire saluta Rudy. Che lei Rocky lo ha sempre chiamato consapevolmente così che le piace di più e io la lascio fare, ci vorrebbe. E anche lui che alza le orecchie e rotea la coda felice per salutarla rimanendo nella sua cuccia. La accompagno con l’ascensore e ci auguriamo la buonanotte. E sarà anche per questo che stanotte ho dormito bene, senza mai svegliarmi e ho aperto gli occhi serena.

Stamattina, era già in programma, voglio andare a comprarle qualcosa. Per Pasqua e per il suo compleanno. L’idea dell’uovo me l’ha bruciata. Cosa le compro? Mi date qualche idea?

Buona giornata ❤️

E poi arriva Roberto che mi regala la sua di orchidea che durerà per sempre! Grazie amico mio