La pancia che parla

Due settimane, con la Pasqua in mezzo, piene di ogni cosa (persone, lavoro, cibo, risate, lacrime, sorprese, messaggi, chiamate, dormite, valigie, regali, treni…) e ieri, come è mia abitudine dopo fasi anche belle ma impegnative, giornata di decompressione. Una giornata intera chiusa, serrata in casa, fatta eccezione per le uscite obbligatorie per Rocky. Contatti con il mondo più o meno azzerati a parte la mia richiesta d’aiuto per effetti da uso improprio di un attrezzo acquistato di impulso per togliere i punti neri che mi ha provocato un enorme livido sul viso che era sicuramente meglio la pelle grassa.

Oggi mi sento di nuovo in forma. Sto imparando a gestire con attenzione le energie e a fare solo quello che mi sento. Che quando sono troppo stanca o mi forzo, combino guai. Come dicevo ad un’amica qualche giorno fa, la mia pancia non sbaglia mai. Basterebbe ascoltarla. La mia pancia mi ha sempre detto in anticipo cosa evitare ma, sbagliando, non le ho quasi mai dato retta. Da qualche mese ho cominciato invece a darle, con parsimonia, fiducia e sembra andare meglio. Non per tutti però. Per me. Perché sono sempre tutti a dirti di pensare a te ma quando poi decidi di farlo, non ti riconoscono. Peccato. Oggi esco. Buona giornata ☀️

E il disegnetto di Roberto immortala mirabilmente la mia pancia che parla da sola e l’attrezzo diabolico per i punti neri che ha rovinato, seppure temporaneamente il mio adorabile visino!