Sto lavorando quando mi arriva un vocale da una mia amica che mi dice che ha una bella storia da raccontarmi. Le dico che se le va bene possiamo sentirci a pranzo che sono curiosissima. E così a pranzo mi chiama. La mia amica è una donna bella e indipendente con una figlia adolescente che la supera a destra; ha un lavoro importante e ha sempre viaggiato molto. Ebbene lunedì era andata a Vienna e doveva tornare ieri ma avendo finito prima e con un trasloco in programma nel week end, non le sembrava vero di essere riuscita ad anticipare il volo alle 19:10 di mercoledì. Mi dice che arrivata all’aeroporto, non trovando il posto sulla carta di imbarco, si era rivolta al desk dell’Austrian Airlines dove uno steward gentilissimo l’aveva informata che non c’era errore ma che era ‘semplicemente’ in over booking. Mi dice che, dopo tutta la corsa, non poteva credere di non poter tornare a casa e di avergli rappresentato talmente tanto il suo sconforto che quello, dopo averla tranquillizzata, le aveva restituito dopo poco con un sorriso la sua carta corredata di un bel ‘4F’. Il racconto continua con lei che arrivata al suo posto trova un’anziana signora polacca con una gamba malmessa che la fa passare per prendere posto accanto al finestrino e che poco dopo arriva un uomo asiatico a cui la donna chiede di poter restare nel posto verso il corridoio a causa del suo ginocchio su cui da poco aveva subito un’operazione. Che con di lei stupore, questo non solo accetta di occupare il posto in mezzo – che senza fare storie sarebbe stato già un miracolo – ma che chiede notizie alla signora sulla sua salute in un modo davvero partecipato e gentile. E che poi una volta che se l’era trovato accanto chiede a lei il permesso, durante il volo, di fare qualche foto con la sua camera. Le racconta di essere un fotografo che viaggia al seguito di un altro fotografo, sempre orientale, ma molto più famoso seduto più avanti insieme ad una modella; che venivano dal Canada, che avevano girato la Moravia (per chi come non lo sapesse, è una regione della Repubblica Ceca) e che stavano andando in Toscana per proseguire il progetto a cui stavano lavorando. La mia amica è una di quelle persone che appena si siede su un aereo chiude gli occhi. Perché, dice lei, non ama parlare con chi gli siede accanto; perché, dico io, ha pudore e timore a condividere il suo spazio privato. Comunque questo le parla approfittando di tutte le sue pause sonno veglia fino a strapparla completamente a Morfeo, mostrandole qualche foto che le ha scattato mentre dormiva. E che prontamente cancella pensando non le avesse fatto piacere fraintendendo l’espressione in inglese utilizzata dalla nostra amica che voleva dire che poteva tenerle e non che preferiva le eliminasse. Comunque la mia amica mi racconta, non nascondendo la sua sorpresa, che un parlare tanto fitto non le capitava davvero da tempo, anzi che mi sa che non le era mai capitato, e che aveva trovato ancor più stupefacente essersi trovata in alcuni momenti, addirittura, in mezzo ad una conversazione a tre visto che anche la signora dava una mano al tizio per non far cadere la sua attenzione. E così fino all’atterraggio quando mentre si salutano la signora le fa cenni di approvazione sull’uomo come a spingerla a non lasciarsi sfuggire una persona così interessante e gentile. Una scena così assurda da sembrarle di stare in un film. Lo so, date le premesse, anche voi state aspettando un happy end del tipo che si siano scambiati i numeri e che ieri abbiano continuato a parlare guardando la città eterna da una terrazza di quelle che ci lasci il fiato. Mi spiace deludervi ma si sono salutati e ognuno ha preso la sua strada. Quello che per la mia amica ha reso questa storia tanto speciale da volermela raccontare, è che la sua partenza anticipata totalmente non prevista aveva determinato la sua presenza su un volo su cui non doveva essere, che grazie ad una persona gentile le era stato assegnato quel posto ‘4F’ e che il caso le aveva messo accanto non la signora, peraltro simpaticissima, ma quest’uomo che l’aveva incantata con i suoi racconti al tanto da farla rimanere sveglia (quasi!) tutto il volo. Che il senso che ci aveva trovato è che, se lasci fare al caso, ti diverti molto di più che se vuoi sempre controllare tutto. Che sono anni che noi amiche provavamo a dirglielo ma vuoi mettere quanto sia più efficace un affascinante fotografo straniero che coglie i tuoi occhi chiusi e te li mostra al risveglio? Che vi dico, semmai doveste incontrarlo in giro, ditegli che è il nostro eroe e ringraziatelo da parte nostra. E visto che ci siete fatevi dare pure il numero… 😂
Buon we!