Il lavoro nobilita l’uomo. Quando non lo fa, lo annichilisce. E non succede solo nelle situazioni di frontiera, succede anche negli uffici. Perché quando non si offre alle persone, oltre allo stipendio, la possibilità di esprimere il proprio potenziale, quando non ci si cura dell’altrui decoro e dignità, quando non si garantisce chi lavora ma solo chi quel lavoro lo usa e lo sfrutta per finalità a volte discutibili, si finisce per soffocare non solo entusiasmo ed iniziativa ma anche le anime. Si finisce per avere tanti cloni uguali e spesso inutili. E si finisce per perdere tutti. Ricordiamoci anche di questo il primo maggio. Che di lavoro si può morire anche dentro. #1maggio