Buongiorno in ritardo. Mi sto cominciando ad abituare ai ritmi di chi vive la notte. In realtà, però, vivendo anche la mattina e il pomeriggio, mi sembra che queste giornate, non scandite dalla sfidante agenda dei giorni lavorativi, non abbiano né un inizio né una fine. Ieri mentre abbozzavo un programma per rendere meno traumatico il ritorno al passato, sono passati degli amici e abbiamo deciso di pranzare insieme. Chiacchierando non mi sono accorta dell’ora: dovevo recuperare il figlio per portarlo a fare il vaccino e poi capelli, nonché avere il tempo di preparare la cena per noi e un’altra amica, prima di andare a teatro… Senza ansia tutto si è incastrato senza problemi. Il segreto: non c’è traffico e non sono stanca. Mica poco.