Stanotte mi sono svegliata perché avevo lasciato la TV accesa. Di solito, quando succede, la spengo e riprendo il sonno. Invece stavano trasmettendo l’omaggio ad Abbado a teatro vuoto con la piazza davanti alla Scala gremita da più di 8.000 persone e sono rimasta ipnotizzata. Dalla musica, dalla bellezza del teatro e dal calore di tutta quella gente che bucava lo schermo. Comincio a pensare che morire, lasciando tutto questo, sia il premio più bello per una vita spesa bene. E che è davvero l’unico momento in cui la meritocrazia trionfa senza umani filtri. Sul sito del Teatro alla Scala si legge, e ritengo, per quello che ho visto, senza retorica, Abbado per sempre. Buongiorno ai per sempre veri che riscaldano il cuore.
Il buongiorno del 28 gennaio
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