Prendo tutto o quasi tutto di petto. Probabilmente, e anticipo la battuta di qualcuno (!), aiutata da un assai morbido fisico mediterraneo.
Il punto vero è che raramente mi sottraggo ad un campo di battaglia. E spesso mi succede di avere il dubbio, quando sono già piena di fango e sangue, che non sia proprio il caso di proseguire. Ma quando sei lì e ti sei spesa con furore, che fai? Provi a pulirti alla meglio, ti dai un’aggiustata e te ne vai sperando che nessuno ti veda? Difficile. Tieni il punto e butti via un sacco di energia magari inutile? Stupido. Fai finta di sentirti male e interrompi in modo drammatico la questione? Non risolutivo.
Ho capito che l’unica è optare per una sospensione. Per evitare di mollare o di andare avanti prima di aver deciso se ne valga la pena. Per mettere d’accordo il cuore che con entusiasmo si butta e la testa che con esperienza lo recupera. Per dare armonia ad un binomio inscindibile. E ritrovare la strada. Dopo, abbassati i toni e la drammatizzazione degli scambi, si può anche scegliere di ritirarsi. Con decoro.
Buongiorno di sole!