Ho fatto un brutto sogno stanotte. Poi mi sono svegliata e, come sempre quando succede, è stato bellissimo scoprire che non c’era nulla di vero. Anche questi alla fine, in tempi grigi, sono momenti di felicità. Le strade sono sempre due: pensare che sarebbe stato meglio non avere l’incubo o invece gioire perché solo di quello si trattava. Considerandolo, con ogni certezza, figlio di una carbonara strepitosa (che forse meritava una passeggiata più lunga prima del riposo!), peraltro accompagnata da vino bianco e da un’amica insostituibile, affermo con forza di appartenere alla seconda scuola di pensiero.
Nel brutto sogno chiudevo una finestra e uno che stava sul mio davanzale, perdendo l’equilibrio, cadeva restando immobile sull’asfalto. Angoscia. A rivederlo stamattina, però, non attribuirei neanche tutta questa forza all’incubo. Non perché non fossi io a cadere (!) ma perché abito al primo piano e sotto quella finestra c’è il prato…
Buongiorno!
ndr: per numerosità di candidati non mi è molto facile individuare chi rappresenti l’uomo sul davanzale!
cadeva precipitevolissimevolmente! :-)))))
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